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Salute dalla A alla Z

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Artrite reumatoide

Malattia infiammatoria cronica che interessa soprattutto le articolazioni ma che può estendersi anche ad altre parti del corpo come occhi, sangue, polmoni, cuore, sistema nervoso, reni e vasi sanguigni. Colpisce soprattutto i soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni. La causa dell'artrite reumatoide non è nota, ma l'ipotesi più probabile è abbia un'origine autoimmune. Si ritiene cioè che un agente esterno possa provocare, in soggetti che presentano una predisposizione specifica ereditata dai genitori, lo sviluppo di reazioni immunitarie dirette contro il proprio organismo e in particolare contro le articolazioni. Tra gli agenti esterni che potrebbero essere coinvolti ci sono alcuni tipi di virus (per esempio quello che causa la mononucleosi infettiva) e alcuni particolari microrganismi detti micobatteri. La predisposizione ereditaria a sviluppare l'artrite reumatoide sembra dipendere da particolari tipi di strutture immunitarie, dette antigeni di istocompatibilità: si tratta di proteine presenti in varie combinazioni nelle cellule di ogni individuo e che fanno sì che queste vengano riconosciute dal sistema immunitario come proprie dell'organismo, evitando così risposte immunitarie anomale. I soggetti predisposti per lo sviluppo dell'artrite reumatoide presentano particolari tipi di antigeni di istocompatibilità che sembrano facilitare lo sviluppo di reazioni autoimmunitarie, per cui si sviluppano autoanticorpi diretti per esempio contro il collagene, che è una particolare proteina che costituisce le ossa, le cartilagini, i legamenti e anche la pelle, oppure contro altri anticorpi normalmente presenti nell'organismo che vengono chiamati immunoglobuline G (IgG). In particolare, gli anticorpi diretti contro le IgG prendono il nome di fattore reumatoide, elemento che viene trovato nel sangue degli individui affetti da artrite reumatoide, ma anche da altre malattie di tipo autoimmunitario. A causa di queste reazioni immunitarie anomale, si sviluppa un danno progressivo delle articolazioni e dei tessuti circostanti. Inizialmente i sintomi sono spesso molto vaghi: stanchezza, dimagrimento, febbricola e dolore ai muscoli. Successivamente vengono colpite le articolazioni di entrambi i lati del corpo (a partire solitamente da quelle delle mani, dei polsi, dei piedi, delle caviglie e delle ginocchia), che appaiono rigide e arrossate, rigonfie e calde, soprattutto nelle prime ore del mattino il dolore e la rigidità tendono poi ad attenuarsi con il movimento nel corso della giornata. Con il progredire della malattia diminuisce la massa dei muscoli intorno alle articolazioni colpite e aumenta progressivamente la rigidità, dando origine a deformità permanenti. Parallelamente la malattia può colpire gli occhi (cheratocongiuntivite, sindrome di Sjögren), i polmoni (pleurite), il cuore (pericardite), i reni (glomerulonefrite) e i vasi sanguigni (vasculite). Caratteristica dell'artrite reumatoide è l'alternanza di fasi di aggravamento e di fasi di parziale benessere, il cui decorso porta a una progressiva riduzione della funzionalità delle articolazioni e può risultare quindi molto invalidante. La terapia ha lo scopo di ridurre il dolore e di impedire il progressivo irrigidimento delle articolazioni. Nel primo caso vengono somministrati farmaci antinfiammatori, in particolare quelli non steroidei (Fans). Per evitare il blocco delle articolazioni vengono utilizzati i sali d'oro e la D-penicillamina utili anche la fisioterapia, la ginnastica e l'impiego di supporti ortopedici che facilitino il mantenimento di posizioni articolari corrette.

Artrite reumatoide giovanile

Conosciuta anche col nome di malattia di Still, è una malattia caratterizzata da infiammazione cronica delle membrane sinoviali (sinovite) e da diversi segni e sintomi extraarticolari. L'origine è sconosciuta, anche se come nell'artrite reumatoide dell'adulto, si può ipotizzare una reazione autoimmune a uno stimolo sconosciuto. Può essere poliarticolare (interessamento di molte articolazioni, tra cui quelle delle mani) o pauciarticolare (interessamento di poche articolazioni o anche di una sola, come quelle dell'anca o del ginocchio. Il decorso è cronico, anche se talvolta vi può essere una remissione durante la pubertà. Il trattamento consiste in farmaci antinfiammatori, immunomodulanti e citotossici e, più recentemente, in inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa.

Artrite settica

Infezione delle articolazioni di origine infettiva, causata da microrganismi che penetrano da una ferita o che raggiungono l'articolazione tramite la circolazione sanguigna. Si distinguono l'artrite gonococcica, complicanza della gonorrea, che colpisce soprattutto l'articolazione del ginocchio, con presenza di pus nel liquido sinoviale l'artrite acuta batterica non gonococcica, sostenuta da germi quali lo stafilococco e lo Pseudomonas, caratterizzata da febbre e artrite monoarticolare l'artrite virale che può insorgere in corso di infezioni quali parotite, rosolia, epatiti virali e HIV. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici. Se all'interno della cavità articolare si verifica un eccesso della produzione di pus è necessario ricorrere alla puntura articolare per la sua asportazione.

Artritismo

Predisposizione su base genetica di alcuni soggetti a sviluppare malattie articolari. Ne è un esempio la tendenza a depositare cristalli di acido urico a livello delle articolazioni, che predispone allo sviluppo della gotta.

Artrodesi

Tecnica chirurgica che consiste nell'immobilizzazione di un'articolazione malata attraverso la fusione delle ossa che la compongono.

Artrodinia

Comparsa di dolore a livello di un'articolazione in assenza di infiammazione locale.

Artrofita

Termine che indica la presenza di un corpo estraneo (cartilagine, frammento osseo o cristallo) all'interno di un'articolazione, a seguito di un trauma o di una malattia.

Artrografia

Immagine radiologica di un'articolazione, ottenuta con l'introduzione all'interno della stessa di un mezzo opaco ai raggi. Tale tecnica diagnostica consente di esaminare strutture come le cartilagini articolari e i menischi del ginocchio. Attualmente il suo impiego è più limitato a causa dell'utilizzo di tecniche più sensibili come l'artroscopia.

Artropatia

Termine generico utilizzato per indicare le malattie che colpiscono le articolazioni, come per esempio l'artropatia infiammatoria, psoriasica o gottosa.

Artroplastica

Tecnica chirurgica che, mediante ricostruzione o sostituzione di un'articolazione malata, consente di migliorare la mobilità dell'articolazione stessa. Si parla di ricostruzione quando si interviene a livello delle superfici articolari o della dinamica, interponendo materiali prelevati dallo stesso paziente (per esempio le cartilagini), con lo scopo di lenire il dolore e migliorare la funzionalità dell'articolazione. La sostituzione prevede invece l'asportazione di parti dell'articolazione o dell'intero capo articolare e l'impianto di protesi costituite da leghe metalliche (vitalium o acciaio SMO). L'artroplastica è di solito consigliata nell'artrosi deformante dell'anca e del ginocchio.

Artroprotesi

Intervento chirurgico di ricostruzione di un'articolazione danneggiata. Si pratica mediante l'asportazione delle parti articolari deformate e prive di cartilagine e la loro sostituzione con impianti artificiali (protesi) costituiti da leghe metalliche e materiale sintetico.

Artroscopia

Tecnica d'indagine che tramite un particolare strumento, detto artroscopio, esamina in anestesia locale diverse cavità articolari, senza praticarvi ampie aperture. L'artroscopio si presenta come un sottile tubicino flessibile ma robusto, contenente fasci di fibre ottiche che consentono da un lato di illuminare l'interno delle articolazioni e dall'altro di osservarle con chiarezza inoltre alcuni sottili canaletti permettono all'ortopedico di introdurre all'interno dell'articolazione veri e propri strumenti chirurgici, di microscopiche dimensioni ma in grado sia di osservare le diverse strutture articolari e valutarne l'integrità (artroscopia diagnostica) sia di eseguire veri e propri interventi anche di notevole complessità (per esempio ricostruzione di un legamento, asportazione di frammenti fratturati di ossa o di cartilagine, riduzione di fratture con applicazione di viti di contenzione e sutura di parti lesionate). Le artroscopie più frequenti sono quelle a carico della spalla e del ginocchio, anche se teoricamente quasi tutte le articolazioni possono essere raggiunte da un artroscopio. Grazie a questa metodica le diagnosi sono molto precise e i tempi di guarigione e di recupero del movimento sono più veloci.

Artrosi

Malattia degenerativa delle articolazioni dovuta ad alterazione distruttiva delle cartilagini o delle strutture capsulari e legamentose che le costituiscono. In pratica, la cartilagine si assottiglia progressivamente fino a frantumarsi: i frammenti prodotti vengono eliminati da cellule specifiche del sistema immunitario dette macrofagi che, nel corso di questa attività, rilasciano sostanze che provocano infiammazione danneggiando ulteriormente la cartilagine. L'evoluzione della malattia procede lentamente, con accentuazione dei dolori e della limitazione funzionale. L'artrosi può essere dovuta a diverse cause, tra cui invecchiamento dei tessuti articolari, traumi ripetuti, eccesso di peso che causa un sovraccarico dell'attività dell'articolazione, fattori ereditari predisponenti. Le articolazioni più frequentemente interessate dall'artrosi sono l'anca, il ginocchio, la colonna vertebrale e le mani.

Artrosi cervicale

Artrosi che colpisce le articolazioni poste tra le vertebre cervicali e che si manifesta con dolori e rigidità del collo. In caso di compressione del midollo spinale, delle radici dei nervi o dei vasi sanguigni, possono presentarsi formicolio alle braccia e alle mani, mal di testa e vertigini. è molto frequente nei soggetti di età superiore ai 50 anni a causa dei processi degenerativi a carico dei dischi vertebrali. La sua comparsa è inoltre favorita dai traumi a carico della regione cervicale della colonna. La terapia si basa sulla somministrazione di antinfiammatori, sulla fisioterapia (massaggi, trazione cervicale) e sulle manipolazioni della colonna vertebrale.

Artrosi lombare

Artrosi localizzata al tratto lombare della colonna vertebrale, che si manifesta con rigidità della colonna lombare e dolore provocato da sforzi o spostamenti anche minimi. Il dolore lombare, dovuto a un persistente stato di contrattura muscolare locale, irradiato lungo il decorso dei nervi, può provocare lombosciatalgia, con dolore alla natica e alla parte posteriore della coscia. Si definisce spondiloartrosi se interessa i corpi vertebrali a livello articolare discoartrosi se invece colpisce i piatti vertebrali. L'artrosi lombare colpisce prevalentemente individui di età avanzata. Possono rivelarsi utili, in assenza di un vero trattamento che possa eliminare il disturbo, la fisioterapia e la correzione delle posizioni scorrette.

Artrosinovite

Infiammazione della membrana sinoviale di un'articolazione. Nella maggior parte dei casi è causata da infezioni batteriche. La terapia prevede l'uso di antibiotici associati, se necessario, ad antinfiammatori.

Asbestosi

Malattia professionale ai polmoni causata dall'inalazione di fibre d'amianto, materiale che è stato molto utilizzato nell'industria del cemento e della carta, nell'industria navale e nella fabbricazione di freni e il cui impiego è bandito in Italia dal 1992. La patologia è caratterizzata da una fibrosi alveolare e pleurica diffusa, che provoca difficoltà respiratoria progressiva e tosse con presenza nell'espettorato di complessi ferruginosi. Una volta instaurata, l'asbestosi può continuare ad evolvere fino alla insufficienza cardiorespiratoria anche se il paziente non è più esposto. Frequente è l'associazione con il carcinoma polmonare ed il mesotelioma della pleura.

Ascaridiosi

Malattia intestinale provocata dall'ingestione di acqua o cibi contaminati dalle uova di un tipo di verme parassita detto Ascaris lumbricoides, molto frequente nei paesi tropicali. I soggetti affetti da ascaridiosi presentano diarrea, crampi addominali dolorosi e fenomeni allergici. La terapia prevede la somministrazione di farmaci quali la piperazina, il pirantel e l'albendazolo.

Ascella

Regione anatomica posta tra il tronco e il braccio, ricca di ghiandole sudoripare e linfonodi. La sua superficie è ricoperta da peli mentre in profondità è attraversata da vasi sanguigni (arteria e vena ascellari) e nervi (tratto ascellare del plesso brachiale). Le ghiandole di tale area sono spesso soggette a infiammazione, soprattutto nei soggetti che fanno frequente uso locale di prodotti antitraspiranti.

Ascesso

Accumulo di pus, in una qualsiasi parte del corpo, a seguito di un processo infiammatorio provocato da batteri. L'ascesso ha origine quando il germe, superate le barriere difensive naturali, come la pelle o le mucose, richiama le cellule del sistema immunitario, provocando la reazione infiammatoria. Se il processo non si arresta in questa fase, inizia la fase suppurativa, con la formazione di pus. Un ascesso esterno dà sempre luogo a gonfiore e dolore localizzato. Gli ascessi che colpiscono gli organi interni, come i polmoni, il fegato o i reni, si sviluppano in modo meno evidente ma possono causare l'insorgenza di febbre alta e dolore. La terapia si basa generalmente sull'impiego di antibiotici. In alcuni casi è consigliabile, dopo aver inciso la superficie, svuotare la cavità ascessuale e agevolare la fuoruscita del pus.