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Salute dalla A alla Z

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Parodonto

Insieme di strutture anatomiche che fissano il dente all'osso e rendono possibile la masticazione: sono la gengiva, la membrana parodontale, il cemento e l'osso alveolare, che circonda la cavità su cui si inserisce la radice dentaria.

Parosmia

Condizione caratterizzata da improvvise allucinazioni olfattive, durante le quali il soggetto avverte un odore forte e sgradevole che non viene percepito dalle altre persone. La parosmia può essere secondaria a traumi che coinvolgono l'osso etmoide e le funzioni del nervo olfattivo, a demenza senile o a tumori del cervello. Le allucinazioni hanno in genere breve durata e sono associate ad alterazioni dello stato di coscienza.

Parotidi

Coppi di ghiandole salivari situate tra orecchio e montante della mandibola. Sono costituite da cellule epiteliali in grado di secernere saliva, che viene riversata nella bocca grazie al dotto di Stenone. Le parotidi sono inoltre attraversate dal nervo facciale, il nervo cranico preposto al controllo dei muscoli del volto, per cui eventuali interventi chirurgici sulle ghiandole devono essere eseguiti con estrema attenzione.

Parotite

Nota con il nome popolare di orecchioni, è una malattia infettiva dell'infanzia caratterizzata dall'infiammazione e dal rigonfiamento di una o entrambe le ghiandole parotidi. è causata da un virus della famiglia dei paramixovirus e può talvolta interessare anche altre ghiandole salivari (sottomandibolari e sottolinguali). Il virus viene trasmesso da un soggetto all'altro attraverso le microscopiche goccioline di saliva emesse con la tosse. Dopo un'incubazione di 2-3 settimane, compare la febbre anche elevata accompagnata da malessere generale e dal tipico gonfiore doloroso al volto, in particolare nella parte bassa del padiglione auricolare dietro l'angolo della mandibola. Nel giro di qualche giorno il gonfiore si attenua ma nei soggetti di sesso maschile la malattia può complicarsi con una orchite (infiammazione dei testicoli) che, raramente, può essere causa di sterilità. Più rari invece i casi di complicazioni neurologiche (meningite) o di infiammazione del pancreas (pancreatite). Per la cura della parotite è sufficiente il riposo e l'uso di antidolorifici. è disponibile anche un vaccino.

Parto

Momento finale della gravidanza, in cui la madre espelle il feto e le strutture che lo circondano. In genere avviene per via naturale e si snoda lungo una serie di fasi, ma alcune particolari condizioni possono richiedere un intervento chirurgico (parto cesareo). Nel cosiddetto periodo preparto, che interessa le ultime settimane di gravidanza, il feto si sposta con la testa verso il basso, comprimendo la vescica, mentre il collo dell'utero si distende. Il preparto si conclude con l'espulsione del tappo mucoso che ostruisce il canale cervicale. L'inizio del parto è segnalato dalle prime contrazioni uterine, che si susseguono a intervalli regolari e con intensità sempre maggiore, e dall'apertura del sacco amniotico (la ""rottura delle acque""), che si manifesta con la fuoriuscita di un liquido trasparente dalla vagina. A questo punto comincia la dilatazione della cervice uterina: il collo dell'utero si dilata e il feto viene espulso lungo il canale del parto. In quest'ultima fase le contrazioni uterine aumentano di intensità e frequenza (40-50 secondi ogni 2-3 minuti circa), accompagnate da contrazioni della muscolatura addominale della donna. Quando la testa del feto è visibile a livello della vulva, il medico spesso pratica un'incisione nei tessuti cutanei e sottocutanei circostanti (episiotomia) allo scopo di evitarne la lacerazione dopo la nascita occorre attendere la fuoriuscita della placenta e procedere quindi al taglio del cordone ombelicale. Infine, si esaminano i genitali esterni e si suturano le eventuali incisioni dei tessuti.

Parto pilotato

Induzione artificiale del parto mediante somministrazione di farmaci (prostaglandine in forma di gel da inserire in vagina o iniezioni di ossitocina) o manovre meccaniche (rottura delle membrane che avvolgono il feto o separazione della parte inferiore del sacco amniotico dalla parete uterina). Viene effettuato quando un ulteriore prolungamento della gravidanza potrebbe provocare sofferenza materna o fetale, quando la gravidanza si prolunga oltre la 42° settimana e se, dopo alcune ore dalla rottura del sacco amniotico, il parto non comincia spontaneamente.

Parto prematuro

Parto che si verifica prima della conclusione fisiologica della gravidanza. è un evento relativamente frequente e potenzialmente rischioso per la vita del feto, le cui possibilità di sopravvivenza sono in genere più elevate se il parto avviene dopo la 36ª settimana. Può anche essere indotto artificialmente se si ritiene che il prosieguo della gravidanza possa mettere a repentaglio la salute della madre o del feto. Le cause che portano alla prematura conclusione della gravidanza non sono del tutto conosciute sono in genere implicati traumi, patologie materne (ipertensione arteriosa, diabete, insufficienza renale e ipotiroidismo) oppure anomalie fetali che interessano la placenta o il cordone ombelicale. Sono stati individuati anche alcuni fattori di rischio quali prima gravidanza, madre con più di 35 anni, abuso d'alcol e infezioni dei genitali. Il neonato prematuro viene generalmente sottoposto a terapia intensiva.

Pasteurellosi

Patologia infettiva causata da Pasteurella, batteri che infestano gli animali e che possono essere trasmessi anche all'uomo attraverso le vie aeree o tramite morsi e graffi. Le lesioni cutanee sono caratterizzate da rossore e secrezione purulenta e possono complicarsi con ascessi e tendiniti. In assenza di un adeguato trattamento antibiotico, i batteri possono entrare nella circolazione ematica e migrare verso altre zone, causando meningite, infezioni polmonari e ascessi.

Pastorizzazione

Procedura di sterilizzazione che consente di eliminare i microrganismi patogeni dagli alimenti freschi preservandone al contempo la composizione chimica e le proprietà nutritive. Viene utilizzata in particolare per il latte e i latticini, riscaldando l'alimento fino a circa 65 °C per 30 minuti (pastrizzazione bassa) oppure portando la temperatura a 80 °C per pochi secondi (pastorizzazione rapida) e raffreddandolo rapidamente. Oltre al latte, anche la birra e i succhi di frutta possono essere sottoposti a pastorizzazione.

Patereccio

Forma di infezione che interessa il polpastrello (in genere delle dita della mano) causata da batteri o virus che si infiltrano nel tessuto cutaneo grazie a microferite. Il dito colpito da patereccio è dolente al tatto, assume una colorazione violacea e diventa caldo e gonfio, a causa della presenza di materiale purulento. Il trattamento prevede l'incisione della lesione e la somministrazione di opportuni antibiotici in assenza di cure l'infezione può estendersi all'osso sottostante.

Patogenesi

Insieme degli eventi biologici che concorrono allo sviluppo di una malattia. Gli studi sulla patogenesi sono molto importanti per la prevenzione e per la terapia.

Patogeno

Termine che indica la proprietà di un microrganismo (virus, batterio, fungo) di causare una condizione di malattia ai danni del soggetto infettato. L'insorgere della malattia è comunque legato a diversi fattori, quali il numero di microbi penetrati nell'organismo, la via d'accesso (il sangue è la più pericolosa) e soprattutto le condizioni del sistema immunitario dell'individuo colpito: germi normalmente non patogeni, infatti, possono diventarlo in presenza di immunodepressione.

Patologia

Sinonimo di malattia. Il termine è anche usato per indicare il settore della medicina che ha per oggetto lo studio delle malattie e delle cause che le determinano. La patologia umana viene distinta in branche diverse: la patologia cellulare studia specificamente le alterazioni morfologiche e funzionali delle cellule la patologia generale studia le alterazioni patologiche fondamentali, come per esempio l'infiammazione o la tumorigenesi, alla base dei quadri morbosi e le reazioni che esse suscitano nell'organismo, come l'immunità la patologia speciale studia le cause e i meccanismi di insorgenza delle singole malattie e le manifestazioni morbose dei singoli organi e apparati la patologia sperimentale, infine, studia le malattie artificialmente riprodotte.

Patologo

Specialista che studia le cause e gli effetti delle malattie sull'organismo. In genere esegue esami di laboratorio su campioni di sangue o di tessuto a scopo diagnostico.

Patomimia

Disturbo della sfera psichica che porta il soggetto a simulare una patologia o un particolare sintomo, arrivando anche ad autoinfliggersi gravi lesioni.

Paura

La paura è una normale reazione emotiva che si manifesta in situazioni di pericolo. è controllata dal sistema nervoso e prevede l'attivazione di diversi processi fisiologici allo scopo di ""allertare"" l'organismo alla fuga o alla difesa, per esempio secrezione di adrenalina, aumento della frequenza cardiaca e della respirazione e maggiore acuità visiva e uditiva. Esistono anche patologie della sfera psichica in cui la percezione del pericolo è sproporzionata alla realtà, per esempio il disturbo da attacchi di panico e l'ansia.

Pavor nocturnus

Parasonnia che colpisce i bambini e che tende a scomparire con l'adolescenza. è caratterizzato da improvvisi e angosciosi risvegli durante la fase non REM del sonno, causati in genere da piccoli traumi psicologici. Il bambino appare confuso e spaventato e non è in grado di riconoscere l'ambiente che lo circonda sono presenti anche alterazioni del respiro e della frequenza cardiaca e intensa sudorazione. In genere al risveglio l'evento viene dimenticato. Il pavor nocturnus può insorgere anche in età adulta e in questi casi non dovrebbe essere sottovalutato, in quanto potrebbe essere ricollegato a sindromi ansiose o ad altri disturbi dell'umore.

Pediatra

Medico specialista in pediatria. Si occupa delle patologie che colpiscono i bambini.

Pediatria

Ramo della medicina che si occupa dello studio e del trattamento delle patologie che colpiscono i bambini fino ai 16 anni, dei quali segue inoltre il corretto sviluppo fisico e mentale.

Pediculosi

Termine generico che indica le infestazioni da parassiti che interessano le parti del corpo in cui sono presenti peli (in particolare capo e pube). Le pediculosi si manifestano con prurito intenso che porta il soggetto a grattarsi con insistenza, fino al punto di procurarsi lesioni. La pediculosi della testa è causata dal Pediculus humanus capitis, il comune pidocchio, mentre di quella del pube sono responsabili le cosiddette piattole (Pthirus pubis).