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Salute dalla A alla Z

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Olecrano

Estremità dell'ulna che si articola con il gomito e ne impedisce l'estensione. è attraversato dal nervo ulnare e consente l'inserzione del tricipite.

Olfatto

Senso deputato a percepire, riconoscere e ricordare gli odori. Le funzioni di tale senso sono svolte da un insieme di strutture, in particolare i recettori olfattivi (posti in un'area della mucosa che ricopre il tetto delle cavità nasali), i nervi olfattivi e specifiche zone del cervello, cui spetta il compito di elaborare le informazioni raccolte. L'olfatto può essere danneggiato in maniera più o meno grave da traumi o patologie, per esempio tumori del cervello talvolta la perdita delle funzioni è totale e viene detta anosmia.

Oligocitemia

Riduzione della concentrazione degli eritrociti nel sangue.

Oligodendroglioma

Tumore che interessa il tessuto nervoso e coinvolge le cellule oligodendrogliali, ossia quelle che costituiscono la guaina mielinica della sostanza bianca del cervello. Colpisce in genere i lobi frontali e l'accrescimento è di norma lento. La terapia prevede l'asportazione in circa un terzo dei casi, mentre negli altri casi occorre fare ricorso a radio- e chemioterapia.

Oligoelementi

Elementi chimici necessari per il corretto funzionamento del metabolismo di ogni organismo, per esempio ferro, iodio, zinco, rame, cobalto e manganese. Si trovano come cofattori nelle molecole di enzimi, ormoni e vitamine. Un loro deficit può avere gravi ripercussioni sulle reazioni chimiche all'interno dell'organismo.

Oligofrenia

Ritardo nello sviluppo delle funzioni mentali dell'individuo. è spesso dovuto a disturbi cerebrali presenti fin dalla nascita ed è raramente curabile.

Oligoidramnios

Scarsa quantità di liquido amniotico attorno al feto, in riferimento alla settimana di gestazione. Le cause sono diverse e possono ricondursi a malformazioni del feto, come l'assenza di reni, a una gravidanza che si prolunga oltre la quarantunesima settimana oppure a un difetto nella rottura delle membrane in cui è racchiuso il liquido amniotico.

Oligomenorrea

Condizione caratterizzata dall'allungamento dell'intervallo che intercorre tra un flusso mestruale e l'altro, mediamente di 28 giorni. Può essere causata da svariate affezioni, in genere di natura ormonale. Spesso l'oligomenorrea è associata a ipomenorrea, ovvero la presenza di flussi mestruali molto scarsi ma regolarmente distanziati.

Oligospermia

Condizione caratterizzata dalla scarsa quantità di spermatozoi nello sperma. La concentrazione media è di 70-80 milioni per millilitro cubo, ma nell'oligospermia gli spermatozoi presenti nel liquido seminale sono meno di 20 milioni. Quando la carenza scende al di sotto dei 5 milioni si parla di oligospermia grave. Tale condizione non va comunque confusa con la sterilità, in quanto il soggetto è comunque in grado di fecondare.

Oliguria

Escrezione nelle 24 ore di un volume urinario inferiore a 400 ml, riferito a un individuo adulto di corporatura media. L'oliguria può essere causata da diverse condizioni quali insufficiente apporto di liquidi o disidratazione, insufficienza renale acuta, scompenso cardiaco congestizio e ostruzione delle vie urinarie.

Ombelico

Porzione della regione addominale anteriore corrispondente alla cicatrice formatasi in seguito al taglio del cordone ombelicale.

Omeostasi

Mantenimento di una condizione di equilibrio interno nonostante le variazioni che possono avvenire all'esterno. Nel corpo umano, l'omeostasi è molto importante ed è causa di un notevole dispendio di energia: basti pensare che l'equilibrio chimico di concentrazione delle singole sostanze in ogni cellula è garantito dal corretto funzionamento di pompe che espellono attivamente alcuni ioni, garantendo quindi una maggiore concentrazione interna di altri questo crea quelle differenze di potenziale elettrico fra interno ed esterno che permettono alla cellula di funzionare.

Omeprazolo

Farmaco capostipite degli IPP (inibitori della pompa protonica), una classe di farmaci che blocca la secrezione acida dello stomaco in presenza di alti livelli di gastrina. L'omeprazolo è efficace nel trattamento dell'ulcera duodenale e del reflusso gastro-esofageo.

Omocisteina

Aminoacido derivante dal metabolismo della metionina, un altro aminoacido, il cui aumento di concentrazione nel sangue (iperomocisteinemia) è stato associato a un maggior rischio di aterosclerosi e di cardiopatia ischemica. L'eccesso di omocisteina infatti potrebbe danneggiare le funzioni dell'endotelio, la membrana di rivestimento interno dei vasi, e promuovere la coagulazione del sangue. I livelli plasmatici di omocisteina dipendono sia da fattori genetici sia dall'apporto dietetico di vitamina B6, B12 e acido folico.

Oncogèni

Letteralmente ""geni che causano tumori"". Si tratta di una particolare classe di geni che fisiologicamente regolano il processo di crescita delle cellule talvolta si verificano delle mutazioni a carico di queste sequenze di DNA (ereditarie o insorte durante la vita dell'individuo) che ne provocano la completa sregolazione. Questo comporta che la cellula contenente l'oncogene può crescere in maniera incontrollata, dando origine così a un tumore.

Oncogeno

Termine utilizzato per indicare una sostanza in grado di causare mutazioni a carico del DNA cellulare che possono degenerare in tumori. Tra gli agenti oncogeni accertati sono compresi il fumo di tabacco, le radiazioni ultraviolette, l'amianto, i pesticidi e alcuni microrganismi (per esempio il papillomavirus, che è associato al carcinoma della cervice), ma sono in corso numerose ricerche volte a indagare la pericolosità di altri elementi.

Oncologia

Disciplina medica che si occupa delle cause, della diagnosi e della cura dei tumori. L'oncologia sperimentale ha come campi d'azione la ricerca su oncogeni e virus patogeni e la sperimentazione di nuovi trattamenti terapeutici.

Onfalocele

Patologia congenita caratterizzata dalla fuoriuscita degli organi addominali attraverso il cordone ombelicale per questo è detta anche ernia ombelicale congenita. In alcuni casi può essere presente anche rottura del peritoneo e dell'amnios.

Onicofagia

Termine utilizzato per definire l’atto di rosicchiarsi le unghie. Si tratta di un’abitudine piuttosto diffusa nell’infanzia e nell’adolescenza, anche se persiste spesso anche in età adulta in genere è associata a particolari tensioni emotive (per esempio un esame o un colloquio) ma in alcune situazioni può essere il primo sintomo di una nevrosi o fobia latente.

Onicomicosi

Detta anche tigna ungueale, è una patologia infettiva che colpisce le unghie della mano e del piede. è causata da microrganismi del genere Tricophyton o Candida questi ultimi sono associati anche alla comparsa di infiammazione (perionissi). L'unghia colpita tende progressivamente a fissurarsi o staccarsi dalla propria sede. L'onicomicosi può anche fare parte del quadro clinico di altre patologie dell'unghia.