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Salute dalla A alla Z

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Vitamina PP

La vitamina PP o niacina è una sostanza presente nelle carni, nel lievito e nei cereali (a esclusione del mais). Può essere parzialmente sintetizzata dall'organismo a partire dal triptofano, un aminoacido essenziale di cui sono ricche le proteine animali. Viene talvolta inclusa tra le vitamine del complesso B con il nome di vitamina B3. Sotto forma di nicotinamide (ovvero l'amide della niacina), la vitamina PP rappresenta il gruppo attivo di due enzimi fondamentali per il metabolismo dei carboidrati, degli acidi grassi e degli aminoacidi il suo deficit è responsabile della pellagra.

Vitamine

Le vitamine sono sostanze organiche definite biocatalizzatrici, in quanto sono fondamentali per lo svolgimento di numerose reazioni metaboliche. L'organismo tuttavia non è in genere in grado di sintetizzarle autonomamente e deve quindi assumerle attraverso gli alimenti, secondo un fabbisogno giornaliero medio specifico per ciascuna vitamina. Un deficit vitaminico può avere differenti cause (per esempio malnutrizione o malassorbimento) e comporta alterazioni del metabolismo più o meno importanti, che possono dare origine a specifiche patologie. Le vitamine vengono indicate con il loro nome chimico o, più spesso, con un sistema alfanumerico e attualmente se ne riconoscono 13, suddivise in idrosolubili e liposolubili. Le vitamine idrosolubili possono essere sciolte in acqua e sono la C e tutte quelle del complesso B, mentre per l'assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E e K) è indispensabile l'intervento della bile. Tutte le vitamine sono estremamente deperibili e dovrebbero essere introdotte consumando cibi freschi, in quanto sia la cottura sia numerosi procedimenti per la conservazione degli alimenti sono responsabili della loro dispersione.

Vitamine del complesso B

Insieme di coenzimi che intervengono nella regolazione di numerose e importanti reazioni metaboliche. Sono vitamine idrosolubili e si trovano in alimenti quali fegato, lievito e uova. Le vitamine del complesso B sono numerose e vengono indicate con nomi o sigle specifiche: tiamina (vitamina B1), riboflavina (vitamina B2), piridossina (vitamina B6), cianocobalamina (vitamina B12), acido pantotenico (vitamina B5 e B6) e acido folico (vitamina B9).

Vitiligine

Malattia della pelle che si manifesta con la comparsa di chiazze cutanee acromatiche, cioè prive di melanina, dai margini netti e di solito simmetriche, circondate da una zona più o meno estesa di cute viceversa iperpigmentata. Si differenzia dall'albinismo perché la scoloritura cutanea è dovuta alla distruzione dei melanociti; le parti del corpo più spesso interessate dal fenomeno sono quelle esposte alla luce solare (volto, collo, dorso delle mani e braccia), ma possono essere colpiti anche il cuoio capelluto, le pieghe ascellari e le aree anogenitali; in corrispondenza di queste regioni anche peli e capelli sono bianchi. Nonostante l'eziopatogenesi della vitiligine sia tuttora incerta, ne è stata ipotizzata la trasmissione ereditaria come tratto autosomico dominante a penetranza incompleta; sembra inoltre prevalere in soggetti ansiosi ed emotivi e presentarsi di frequente in associazione con il morbo di Addison, l'anemia perniciosa, la malattia di Hashimoto, il diabete mellito. Non esiste una terapia risolutiva; le misure più spesso adottate sono l'applicazione di cortisonici e psoralenici e l'esposizione ai raggi ultravioletti. è inoltre importante utilizzare creme protettive e coprenti per preservare le aree acromatiche dalle ustioni solari.

VLDL

Acronimo di Very Low-Density Lipoproteins>/i>, lipoproteine a bassissima densità. Composte da colesterolo esterificato (12%), colesterolo libero (6%), trigliceridi (58%), fosfolipidi (14%) e proteine (10%), sono dotate di un nucleo idrofobico circondato da molecole idrofile e se sottoposte a ultracentrifugazione tendono a raccogliersi nella parte superiore della provetta. Sintetizzate dal fegato e metabolizzate dall'enzima lipoproteinlipasi, hanno la funzione di trasportare i grassi ai tessuti periferici.

Voce

Nell'uomo, complesso di suoni a bassa frequenza articolati in modo da dar luogo al linguaggio. La produzione di tali suoni, che prende il nome di fonazione, è resa possibile dal concorso di tre apparati (respiratorio, laringeo e risonatore): l'aria espirata dai polmoni in quantità variabile passa attraverso le corde vocali, pliche separate di norma dalla rima glottidea, che durante questo meccanismo vengono tese e giustapposte dai muscoli intrinseci della laringe. Caratteristiche distintive della voce sono intensità, che dipende dalla quantità d'aria espulsa dal mantice polmonare, estensione, condizionata dalla lunghezza delle corde vocali, altezza, dovuta sia al grado di apertura della glottide sia alla tensione delle corde vocali, e timbro, determinato dalla faringe, dalla cavità orale e dalle fosse nasali, che fungono da cassa di risonanza. Il suono formato dalle corde vocali si trasforma in linguaggio articolato nella cavità orale, a seconda della posizione assunta dalla lingua, dalle labbra e dal velo palatino.

Voglia

Termine popolare con cui si indica un angioma piano o nevo flammeo, ossia una macchia cutanea congenita, in genere di colore rosso vinoso, che all'esame istologico si rivela consistere in un addensamento irregolare di capillari normali, esente da fenomeni proliferativi. Pur essendo del tutto benigne, queste macchie vengono asportate chirurgicamente o trattate con il laser a fini estetici, soprattutto quando si localizzano al volto e sono molto estese. Solo in rari casi queste manifestazioni cutanee sono accompagnate da analoghe anomalie a carico dei tessuti profondi, che configurano sindromi complesse dette angiomatosi. Se infine gli angiomi compaiono lungo il decorso del nervo trigemino possono essere indicativi della sindrome di Sturge-Weber.

Volvolo

Torsione di un viscere cavo (stomaco o, più spesso, un'ansa intestinale) con conseguente chiusura del suo lume e arresto del transito alimentare poiché l'ostruzione meccanica può provocare strangolamento dei vasi e quindi necrosi ischemica del tratto coinvolto, va risolta con un intervento chirurgico d'urgenza. Il volvolo si manifesta con i segni tipici dell'occlusione intestinale, in particolare gonfiore addominale, dolore a tipo colica, peristalsi assente, mancata emissione sia di feci, sia di gas intestinali.

Vomica

Improvvisa espulsione dalla bocca di materiale proveniente dai polmoni, sotto forma di un espettorato abbondante e purulento, simile a vomito. Sono varie le condizioni che possono dare luogo a tale fenomeno, in particolare ascesso polmonare, bronchiectasie, tubercolosi, pleurite con perforazione, cisti da echinococco suppurata o ascesso epatico. La vomica si manifesta in genere sotto forma di episodi acuti intervallati da periodi di benessere.

Vomito

Svuotamento dello stomaco in seguito a violenta emissione del suo contenuto attraverso la bocca, in genere preceduto da nausea, intensa salivazione, astenia, contrazioni a vuoto del diaframma e dei muscoli addominali (i cosiddetti ""conati""). Queste spinte ritmiche si verificano dal basso verso l'alto, cioè in senso inverso rispetto alle contrazioni fisiologiche necessarie per la digestione degli alimenti, e per questo vengono dette ""antiperistaltiche"" a esse si associano un aumento della pressione addominale e un temporaneo rilasciamento del cardias, lo sfintere che di norma evita il reflusso del cibo nell'esofago la chiusura della glottide e l'elevazione del palato molle impediscono il passaggio del materiale acido rigurgitato nelle vie respiratorie, nel retrofaringe e nel naso. Il vomito è un atto involontario, controllato dal centro nervoso bulbare, i cui recettori dopaminergici reagiscono a segnali e stimoli di diversa provenienza: principalmente apparato digerente, ma anche mucosa nasale (odori sgradevoli), faringe e laringe (stimolazione meccanica del retrobocca) e labirinto dell'orecchio (turbe dell'equilibrio). Nausea e vomito, oltre a essere sintomo di svariate affezioni a carico dell'apparato gastroenterico, possono essere scatenati da patologie cardiache (infarto, pericardite, insufficienza cardiaca congestizia), stati tossici endogeni (grave insufficienza epatica o renale, chetoacidosi diabetica ecc.) o esogeni (assunzione di farmaci, radioterapia, chemioterapia), lesioni neurologiche con aumento della pressione endocranica, malattie a carico delle strutture interne dell'orecchio, emicrania, gravidanza, cinetosi il vomito può infine essere di origine psicogena. Viene detto fecaloide o stercoraceo se appare simile per odore e aspetto alle feci, fenomeno che si verifica in caso di infarto intestinale e di peritonite quando contiene sangue (ematemesi) è segno di un'emorragia in atto nello stomaco e nell'esofago.

Vulva

Nella donna, complesso degli organi genitali esterni situati nel perineo, sotto il monte di Venere. Vi si distinguono due coppie di pliche cutanee, dette rispettivamente grandi e piccole labbra, che combaciano sulla linea mediana, formando la cosiddetta rima vulvare. Le grandi labbra, costituite da abbondante tessuto adiposo, si incontrano all'altezza del monte di Venere a formare la commissura anteriore, mentre a poca distanza dall'ano formano la commissura posteriore. Al loro interno e parallele a esse si trovano le piccole labbra, che a loro volta racchiudono il corpo del clitoride, il meato uretrale esterno e l'orifizio vaginale.

Vulvite

Infiammazione acuta o cronica della mucosa vulvare, che si manifesta con arrossamento dei genitali esterni, prurito molesto e bruciore. è riconducibile a varie cause: batteri, miceti, lieviti (in particolare

Vulvovaginite

Infiammazione contemporanea della vulva e della vagina provocata da vari patogeni (in particolare gonococco, piogeni,