Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.

Salute dalla A alla Z

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V X Y Z
Sulfamidici

Farmaci di sintesi noti anche con il nome di sulfonamidi sono stati i primi agenti antibatterici a dimostrarsi dotati di reale efficacia (il Prontosil, loro capostipite, fu introdotto in commercio nel 1932) e ancora oggi, nonostante la disponibilità degli antibiotici, continuano a essere utilizzati con successo nel trattamento di alcune infezioni comuni, anche in virtù del loro basso costo. Si tratta di farmaci che impedire la moltiplicazione dei batteri anziché causarne la morte (batteriostatici) e come tali non vanno somministrati in pazienti le cui difese immunitarie risultino gravemente compromesse. Per le loro analogie strutturali con l'acido paraaminobenzoico (PABA), su cui si basa il metabolismo dei batteri, vengono assunti da questi ultimi, che in tal modo risultano privati di un composto essenziale per la loro crescita. I sulfamidici, somministrati soprattutto per via orale, hanno uno spettro d'azione molto ampio, essendo attivi su cocchi Gram-positivi e Gram-negativi, bacillo difterico, enterobatteri, clamidie e diversi protozoi, anche se i ceppi resistenti continuano ad aumentare. I più comuni effetti collaterali di questi farmaci sono eruzioni cutanee, disturbi gastroenterici (nausea, vomito, diarrea) e precipitazione di cristalli nelle vie urinarie (cristalluria), fenomeno che è possibile prevenire aumentando la somministrazione di liquidi. Frequenti sono anche le alterazioni del sistema emopoietico (anemia, agranulocitosi, eosinofilia, trombocitopenia), peraltro reversibili alla sospensione del trattamento.

Sulfaniluree

Farmaci ipoglicemizzanti orali utilizzati nella terapia del diabete mellito di tipo 2, quando il solo trattamento dietetico non è sufficiente a riportare la glicemia su valori normali. Vengono suddivisi in sulfaniluree di prima e di seconda generazione, queste ultime con maggiore potenza d'azione e minori effetti collaterali. Tutte stimolano il pancreas a secernere insulina e potenziano gli effetti dell'insulina stessa sulle cellule periferiche. Vengono assunte in compresse, talora in associazione con altri ipoglicemizzanti o con insulina, una o più volte al giorno, in genere mezz'ora prima del pasto. Tutte possono causare crisi ipoglicemiche in caso di errore nel dosaggio o di insufficiente introduzione di cibo (le crisi ipoglicemiche da sulfaniluree, anche se apparentemente risolte con la somministrazione di carboidrati, possono recidivare dopo qualche ora, per cui è necessario che il paziente venga tenuto in osservazione per 12-24 ore). Pur essendo farmaci generalmente ben tollerati, possono talvolta provocare nausea, vomito, diarrea, eruzioni cutanee e alterazioni delle cellule del sangue. Particolarmente pericoloso è il concomitante abuso di sostanze alcoliche.

Superinfezione

Infezione che si sovrappone a un'altra già in atto, detta infezione primaria, complicandola. Nota anche con il nome di sovrainfezione, si instaura tipicamente nel corso di una terapia con antibiotici ad ampio spettro d'azione quali tetracicline, cloramfenicolo e ciclosporine di terza generazione, che privano del suo potere antibatterico la flora batterica presente a livello dell'apparato gastrointestinale, respiratorio e genitourinario. Predispongono alle superinfezioni anche le malattie virali in genere, soprattutto se colpiscono soggetti anziani o con difese immunitarie indebolite. I microrganismi più spesso in causa sono Candida, Pseudomonas ed enterobatteri.

Surfattante

Sostanza denominata anche agente tensioattivo polmonare, costituita da una miscela di fosfolipidi e di tre lipoproteine prodotta negli alveoli e nei bronchioli da grandi cellule dette pneumociti di tipo II, ha la funzione di rivestire gli alveoli e prevenirne la chiusura diminuendo le forze di tensione superficiale, che tenderebbero a provocare il collabimento delle loro pareti. La sua produzione comincia nell'utero e raggiunge una quantità sufficiente entro la 34esima-35esima settimana di gestazione. La sua carenza nel neonato prematuro può essere responsabile della sindrome del distress respiratorio per la difficoltà che l'aria incontra a penetrare negli alveoli collassati.

Surrenalectomia

Asportazione chirurgica di una o entrambe le ghiandole surrenali. L'intervento monolaterale trova indicazione in presenza di sindrome di Cushing o sindrome di Conn secondaria a ipersecrezione ormonale da parte di tumori del surrene. Si fa invece ricorso alla surrenalectomia bilaterale in casi selezionati in cui a causare la sindrome di Cushing non sia un singolo tumore ma l'iperplasia diffusa di entrambi i surreni, non trattabile con altra soluzione terapeutica i pazienti sottoposti a questo tipo di intervento dovranno seguire per tutta la vita una terapia ormonale sostitutiva.

Suscettibilità

In immunologia, condizione di un organismo incapace di reagire efficacemente all'attacco di un agente patogeno. La suscettibilità può essere generalizzata o specifica per determinate malattie, venire acquisita nel corso della vita o avere una componente familiare. Il soggetto suscettibile è quindi predisposto a contrarre la malattia trasmessa dell'agente nei cui confronti è ricettivo. Più in generale, il termine indica una vulnerabilità individuale all'azione di farmaci o sostanze tossiche.

Sutura

Termine che indica le articolazioni non mobili della scatola cranica. Sono diverse e prendono il nome dalle ossa che mettono in contatto, mediante uno strato sottile di tessuto fibroso: la sutura coronaria, per esempio, è posta tra osso frontale e parietale, quella occipitale collega l'osso parietale alla parte superiore dell'occipitale e così via. Questo tipo di articolazione è anche detta sinartrosi. Lo stesso termine viene utilizzato per definire la ""cucitura"" dei lembi di una ferita o di una lesione mediante un apposito filo.

Svezzamento

In pediatria, passaggio da un'alimentazione esclusivamente lattea a una mista, comprendente anche farinacei, carne, pesce, frutta, verdura. Si consiglia di iniziarlo a partire dal quarto mese di vita, perché è questo il momento in cui il fabbisogno di proteine, sali e vitamine aumenta al punto da rendere carente una dieta basata sul solo latte un altro parametro da tenere presente è il peso del piccolo, perché in genere quando questo raddoppia le riserve di ferro dell'organismo tendono a esaurirsi (e il latte da solo non è idoneo a ricostituirle). Si tratta di una transizione molto delicata che va affrontata con cautela, oltre che per le sue implicazioni psicologiche, per l'adattamento delle funzioni digestive che comporta e per il rischio di insorgenza di allergie e patologie come il morbo celiaco. Inoltre, poiché è questa la fase in cui possono instaurarsi gusti alimentari potenzialmente dannosi per la salute, occorre fare attenzione a non somministrare cibi né troppo salati, né troppo dolci, ponendo così le basi di abitudini dietetiche corrette.