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Salute dalla A alla Z

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Sorbitolo

Zucchero presente in alcuni frutti che, in forma chimica, viene utilizzato come dolcificante artificiale: a parità di dosaggio, esso apporta infatti la metà delle calorie in meno rispetto al normale saccarosio. Si ottiene dall'idrogenazione del glucosio ed è caratterizzato da scarso assorbimento intestinale tale proprietà può causare fastidiosi disturbi come gonfiore addominale, meteorismo e diarrea. Sulle etichette degli alimenti il sorbitolo può essere indicato anche con la sigla E 420.

Sordità

Patologia caratterizzata da un deficit più o meno marcato della capacità uditiva. Tale condizione può essere congenita oppure manifestarsi a qualsiasi età e alla sua origine sono presenti cause di diversa natura. La cosiddetta sordità di trasmissione è la conseguenza di lesioni delle strutture dell'orecchio esterno o medio e il danno associato non è in genere di grave entità in quanto, non essendo coinvolte le strutture interne, la percezione dei suoni viene compromessa solo in parte la sordità neurosensoriale invece colpisce l'orecchio interno (chiocciola e nervo acustico) e può causare la perdita completa dell'udito.

Sordomutismo

Compromissione dell'udito accompagnata da mutismo conseguente alla sordità. Il deficit uditivo, congenito o acquisito dalla prima infanzia, è infatti tale da impedire al soggetto di acquisire la capacità linguistica. Il sordomutismo è una condizione di grave handicap e come tale riconosciuto dalla ""legge per la tutela dei soggetti portatori di handicap"". Il trattamento terapeutico del sordomutismo consiste in una rieducazione di tipo audiofonetico effettuata il più precocemente possibile in centri di cura specializzati.

Sostanza bianca

Parte del tessuto del sistema nervoso formata essenzialmente da fibre nervose mieliniche. La massa della sostanza bianca presente nel midollo spinale è formata da lunghi fasci ascendenti e discendenti che decorrono in tre cordoni (funicoli). Questi cordoni sono costituiti da fibre nervose sensitive che si dirigono al cervello e fibre nervose motorie dirette ai muscoli. La sostanza bianca cerebrale è localizzata al di sotto della sostanza grigia, che compone la parte esterna della superficie cerebrale, ed è formata dall'insieme delle fibre nervose che dalla superficie dell'encefalo si dirigono verso il resto del corpo, o che mettono in comunicazione tra loro parti dei due emisferi o di uno stesso emisfero.

Sostanza fondamentale

Materiale di consistenza variabile che riempie gli spazi intercellulari del tessuto connettivo di tutti gli organi o apparati. Composta da acqua e mucopolisaccaridi, la sostanza fondamentale ospita, oltre alle cellule, vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi, ed è prodotta dalle stesse cellule del tessuto connettivo.

Sostanza grigia

Parte del sistema nervoso che si contrappone alla sostanza bianca e include i corpi cellulari dei neuroni, i dendriti, le cellule della glia e le fibre nervose non ricoperte da mielina. Nel midollo spinale la sostanza grigia (in sezione trasversale appare simile a una ""H"") è suddivisa in colonne (o corna). Vi si individuano una colonna posteriore, contenente i neuroni sensitivi una colonna anteriore, che comprende i neuroni di origine delle radici anteriori (motoneuroni) e una colonna laterale, contenente i neuroni del sistema nervoso vegetativo. A livello cerebrale la sostanza grigia rappresenta l'insieme dei corpi cellulari dei neuroni all'interno dei quali avvengono le reazioni chimiche che regolano i movimenti volontari e che formano le percezioni sensitive dipendenti dalla volontà, dalla fantasia, dalla memoria e dall'intelligenza.

Sostanza P

Piccolo peptide localizzato nell'intestino tenue e nella sostanza grigia del sistema nervoso centrale. Si ritiene che abbia una funzione di stimolo della salivazione, dell'attività intestinale e una di riduzione della pressione arteriosa. è inoltre considerato un neurotrasmettitore di neuroni sensoriali.

Sottomucosa

Strato di tessuto connettivo situato tra lo strato superficiale (tonaca mucosa) e quello muscolare (tonaca muscolare) di alcuni apparati. Di consistenza piuttosto densa, è presente negli apparati digerente, respiratorio e urogenitale. Contiene vasi, nervi, grasso e ghiandole.

Sovrinfezione

Infezione che sopraggiunge mentre è già in atto un processo infettivo. è particolarmente frequente in soggetti immunodepressi o affetti da malattie debilitanti come AIDS o neoplasie avanzate. Casi di sovrinfezione possono verificarsi anche a seguito di trattamenti con antibiotici, nel momento in cui il nuovo ceppo batterico risulta resistente ai farmaci utilizzati. Comune anche il caso di sovrinfezione da parte di agenti patogeni diversi da quelli che hanno innescato la precedente malattia infettiva.

Spalla

Regione del corpo umano corrispondente all'inserzione dell'arto superiore sul tronco. L'articolazione della spalla consente i movimenti del braccio come la rotazione, l'abduzione (sollevamento laterale) e l'elevazione. Soggetta spesso a lesioni, da sovraccarico funzionale (sollecitazione articolare abnorme o eccessivamente ripetuta) o traumatiche (cadute, colpi diretti), la spalla può anche essere colpita da infiammazioni (artrite, tendinite e borsite) o da artropatie degenerative.

Spalla congelata

Irrigidimento dolente della spalla conseguente a un processo infiammatorio a carico della capsula articolare. Il movimento dell'articolazione risulta in questi casi molto limitato o addirittura bloccato e può essere molto doloroso ogni tentativo di muovere comunque l'arto. Ne sono principalmente colpite le persone anziane e di media età. Sono state proposte varie teorie per spiegare l'origine di questa condizione: autoimmune, dismetabolica, neurologica, endocrina, psicologica, da implicazioni infettive (HIV) e da farmaci (isoniazide, fenobarbital, anti-secretori gastrici). Il trattamento della spalla congelata prevede nelle fasi iniziali l'uso di farmaci antinfiammatori utili per ridurre la reazione infiammatoria. Successivamente è possibile trarre beneficio con cicli di fisioterapia o avvalendosi di trattamenti con laser e ultrasuoni. In ultima analisi, si può ricorrere all'intervento chirurgico che prevede la mobilizzazione dell'articolazione in narcosi.

Spasmi infantili

Sindrome dell'infanzia caratterizzata da brevi spasmi e rapide contrazioni dei muscoli del collo, del dorso e delle braccia. La maggior parte dei casi si presenta fra i tre e i dodici mesi mentre i sintomi tendono a scomparire verso il secondo e il quarto anno. Si distinguono due forme: criptogenetica, quando i sintomi compaiono in assenza di malattie neurologiche e in bambini nati dopo gravidanze regolari e sintomatica, quando gli spasmi sono secondari ad altre patologie come infezioni intrauterine, malformazioni del sistema nervoso, malattie metaboliche, congenite, asfissia perinatale.

Spasmo dell’esofago

Disturbo caratterizzato da una contrazione anomala e irregolare della muscolatura esofagea. In genere si tratta di manifestazioni brevi ma dolorose e intense che compaiono a livello dello sterno, irradiandosi talvolta al dorso e per questo confuse spesso con il dolore da angina pectoris o cardiopatia ischemica. In presenza di un disturbo cronico occorre eseguire esofagogramma o una manometria dell'esofago per individuare eventuali patologie correlate.

Spasmo facciale

Contrazione involontaria dei muscoli mimici del viso nella zona innervata dal nervo facciale. Gli spasmi possono interessare tutta la muscolatura di metà faccia o anche solo i muscoli intorno all'orbita. Tale sintomatologia è stata correlata a un contatto anomalo, definito ""conflitto neuro-vascolare"", tra il nervo facciale a livello della sua origine dal tronco dell'encefalo e un vaso. In casi rari questo contatto può essere provocato da una massa tumorale. La terapia farmacologica si avvale di cortisonici e antinfiammatori. In caso di insuccesso è possibile ricorrere all'intervento chirurgico, che andrebbe comunque riservato ai casi più gravi e invalidanti. Un'alternativa alla terapia chirurgica consiste nell'iniezione di tossina botulinica a livello dei muscoli dell'emifaccia.

Spasmo lombosacrale

Dolore intenso che si manifesta nel punto in cui le vertebre lombari si articolano con l'osso sacro, in seguito a una contrattura muscolare. Può essere improvviso o costante ed è in genere correlato alla presenza di infiammazioni o di patologie degenerative della colonna vertebrale, che impediscono il mantenimento della corretta postura e generano sofferenza a livello dei muscoli e delle radici nervose.

Spasmo muscolare

Contrazione involontaria di un muscolo o di fasci muscolari. Piuttosto frequente il suo verificarsi a seguito di attività ripetitive che obbligano il soggetto a mantenere una certa posizione per molto tempo. Si manifesta con convulsioni intervallate da scosse e tremori in alcuni casi può portare alla compromissione funzionale dell'arto interessato. Comune un tempo tra le categorie professionali degli scrivani e dei telegrafisti, è oggi diffuso, per esempio, tra coloro che utilizzano a lungo il mouse del computer.

Spasmofilia

Condizione patologica caratterizzata da iperreattività neuromuscolare. Può manifestarsi con contrazioni delle estremità, spasmi viscerali e crisi convulsive. Identificata spesso con la tetania è caratteristica nei bambini dai 2 ai 18 mesi (cosiddetta tetania precoce o spasmofilia precoce di Fanconi).

Spasticità

Irrigidimento muscolare associato a iperreflessia che deriva da una lesione del midollo spinale. Si osserva nelle cosiddette paralisi cerebrali infantili, condizioni neurologiche in cui si è verificato un danno neurologico durante o subito dopo il parto.

Spazio morto

Parte dell'apparato respiratorio (cavità nasali, laringe, trachea e bronchi) che non partecipa agli scambi gassosi (spazio morto anatomico). Il termine designa anche il volume di quest'aria, compreso tra il naso e i bronchioli, che non contribuisce allo scambio ossigeno/anidride carbonica (spazio morto fisiologico). Ciò si verifica in quanto una parte dell'apparato respiratorio non contiene gli alveoli polmonari che sono le uniche strutture deputate allo scambio gassoso respiratorio.

Specillo

Strumento lungo e sottile utilizzato in chirurgia per sondare ulcere cutanee, fistole o cavità. Consiste in un sottile filo metallico dall'estremità arrotondata e smussata che consente di non danneggiare le zone esplorate. In odontoiatria, lo specillo è utilizzato per sondare la profondità delle sacche alveolari e per l'asportazione di materiale.