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Salute dalla A alla Z

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Recidiva

Ricomparsa di sintomi e segni di una patologia dopo la guarigione dichiarata. Nel caso delle malattie infettive può essere la conseguenza di una nuova infezione nelle forme tumorali la recidiva è la manifestazione della neoplasia a distanza di tempo dal trattamento.

Recrudescenza

Repentino aggravarsi di una patologia dopo una fase di miglioramento. Tale evento non va confuso con la recidiva, che insorge a guarigione avvenuta.

Reflessologia plantare

Forma di terapia riconducibile alle discipline olistiche, che considerano l'individuo come un'unica entità composta da corpo, mente e spirito. In presenza di un disturbo o di una malattia l'intervento viene esteso a tutte queste componenti, allo scopo di ottenere uno stato di equilibrio e armonia. La riflessologia plantare ha origini lontane (veniva infatti praticata in Egitto e Cina più di cinquemila anni fa) e a partire dal Novecento si sono proposte diverse scuole e metodi terapeutici. Si tratta di una tecnica di massaggio che prevede la stimolazione di specifiche aree del piede per migliorare le condizioni psicofisiche dell'individuo: a ciascuna di queste zone, che possono essere visualizzate grazie a precise e dettagliate mappe della pianta del piede, corrispondono infatti i singoli organi e apparati.

Reflusso

Flusso retrogrado o di ritorno. Esistono diversi tipi di reflusso patologico. Il reflusso gastroesofageo consiste nel reflusso in esofago di contenuto gastrico a causa dell'incontinenza dello sfintere esofageo inferiore e/o di un'ernia iatale associata. Se non trattato, provoca a lungo termine un'infiammazione dell'esofago (esofagite) con possibilità di un restringimento del viscere (stenosi esofagea) oltre a problemi respiratori. Il reflusso vescico-ureterale consiste nel passaggio di urina dalla vescica nell'uretere durante la minzione sia per un'ostruzione a valle che per insufficienza del meccanismo valvolare posto a livello della giunzione tra uretere e vescica. Questa condizione, oltre a facilitare le infezioni pieliche e renali, tende nei casi più gravi ad aumentare la pressione nelle alte vie urinarie con dilatazione della pelvi (idronefrosi). Anche nelle insufficienze valvolari cardiache si verifica un flusso retrogrado di sangue durante la sistole (insufficienza mitralica e insufficienza tricuspidalica) e durante la diastole (insufficienza venosa e insufficienza aortica).

Reflusso gastroesofageo

Patologia piuttosto comune che insorge in conseguenza dell'innaturale presenza di succhi gastrici nell'esofago. All'origine vi sono tutte le condizioni che alterano i meccanismi di blocco del reflusso verso l'esofago, che a differenza dello stomaco non è protetto dall'effetto corrosivo dell'acido gastrico e va incontro ad alterazioni più o meno gravi (esofagite e ulcera esofagea). Tra le cause spesso intervengono anche un anomalo funzionamento del cardias, l'orifizio che mette in comunicazione esofago e stomaco, un'ernia iatale o particolari farmaci anche alcuni alimenti (per esempio cioccolato, alcol, grassi e menta) possono favorire il reflusso gastroesofageo. Il disturbo principale è una sensazione di bruciore localizzata al petto o irradiata verso la gola, che può comparire in qualsiasi momento ma specialmente in posizione sdraiata o con il busto molto inclinato in avanti. Dopo gli opportuni accertamenti diagnostici (in genere con una gastroscopia) si può impostare il trattamento, che si giova di due gruppi di farmaci: i bloccanti della secrezione acida dello stomaco e i procinetici che ostacolano il reflusso dell'acido gastrico attraverso il cardias e facilitano un più regolare svuotamento del contenuto dello stomaco. In alcuni pazienti è necessario effettuare periodici controlli e talvolta assumere questi farmaci anche per periodi molto lunghi se non per tutta la vita. Un'importante complicazione della malattia è il cosiddetto esofago di Barrett, condizione in cui la parte più bassa dell'esofago va incontro ad alterazioni strutturali della mucosa che possono costituire una predisposizione verso la degenerazione tumorale.

Regressione

Disturbo della sfera psichica caratterizzato da comportamenti e atteggiamenti mentali tipici dell'infanzia. Si manifesta in soggetti adulti colpiti da gravi forme di nevrosi e in alcune forme di schizofrenia.

Rene

Organo deputato alla filtrazione del sangue e all'eliminazione, sotto forma di urina, delle scorie del metabolismo e dell'eccesso di acqua. I reni sono due, situati nell'addome ai lati della colonna vertebrale: quello sinistro si trova dietro la milza ed è leggermente più in alto di quello destro, posto dietro il fegato. Ogni rene ha la forma di un fagiolo, è lungo circa 10-14 centimetri e largo 5-7 ed è rivestito da una densa capsula fibrosa. L'unità funzionale del rene è rappresentata dai nefroni, che svolgono le tre funzioni principali dei reni: filtrazione del sangue, riassorbimento di acqua e sostanze che rientrano nel sangue e secrezione, cioè eliminazione delle scorie e dell'acqua in eccesso. Ciascun nefrone è costituito da due parti: il corpuscolo (glomerulo) renale, che si occupa della filtrazione, e il tubulo renale, che effettua invece riassorbimento e secrezione. I corpuscoli sono formazioni sferiche costituite da una rete di capillari disposti a gomitolo. Sono circondati da una struttura a forma di capsula (capsula di Bowman) in cui si raccoglie il filtrato e che costituisce l'inizio della parte tubulare. Questa si suddivide in tubulo prossimale, ansa di Henle e tubulo distale, che conduce al dotto collettore. Nel complesso, un rene è costituito da due porzioni: quella esterna prende il nome di corteccia ed è piuttosto sottile. Quella più interna, invece, è detta midollare ed è organizzata in formazioni piramidali (piramidi del Malpighi), che raccolgono il contenuto dei dotti collettori nei calici renali, convogliandolo nella pelvi renale. Da qui origina l'uretere, che collega il rene alla vescica urinaria. Oltre alle funzioni elencate, i reni ne assolvono altre, tra cui la secrezione di ormoni (come l'eritropoietina, che controlla la produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo) e la conversione della vitamina D dalla sua forma inattiva a quella attiva. Inoltre, quando la pressione sanguigna si abbassa, i reni producono l'enzima renina che, agendo sulla proteina del sangue angiotensinogeno, determina la liberazione di angiotensina, che è in grado di innalzare la pressione.

Rene a ferro di cavallo

Condizione caratterizzata dalla fusione dei reni a livello della parte inferiore, formando un'unica struttura simile alla lettera U o, appunto, a un ferro di cavallo. Si tratta di un'anomalia congenita che colpisce lo 0,25 pre cento della popolazione, in particolare gli individui di sesso maschile. In circa un terzo dei casi è del tutto asintomatica, ma quando sono presenti anche alterazioni delle vie urinarie o dei vasi sanguigni possono insorgere complicanze quali calcolosi o infezioni renali, che si manifestano con forti dolori, febbre e sangue nelle urine.

Rene policistico

Patologia caratterizzata dalla presenza di numerose cisti renali che aumentano progressivamente di dimensioni e comprimono i tessuti dell'organo è detta anche malattia renale policistica. è una malformazione ereditaria di tipo autosomico dominante che può manifestarsi sia in età adulta sia nella prima infanzia. Il decorso è lento, comporta infezioni delle vie urinarie e sfocia spesso nell'insufficienza renale.

Renella

Patologia caratterizzata dalla presenza di minuscoli calcoli (simili a granelli di sabbia) localizzati nel rene e all'interno delle vie urinarie. Sono composti da acido urico, fosfati, calcio e ossalato e possono scatenare coliche renali di varia intensità. La renella viene in genere evidenziata con l'esame delle urine e richiede l'assunzione di molti liquidi, allo scopo di favorire la minzione ed evitare la formazione di calcoli renali veri e propri.

Renina

Enzima secreto dal rene coinvolto nella regolazione della pressione arteriosa. La renina converte l'angiotensinogeno (una proteina presente nel plasma), in angiotensina I che a sua volta verrà trasformata dall'enzima di conversione (ACE) in angiotensina II, una sostanza in grado di aumentare significativamente la pressione arteriosa. Il rene è stimolato a secernere renina da meccanismi diversi, ma il principale è una risposta a una condizione di ridotto afflusso di sangue, come può accadere in caso di shock o di ostruzione dell'arteria renale.

Renografia

Esame radiografico del rene e delle sue strutture, eseguito con o senza mezzo di contrasto. In quest'ultimo caso tuttavia le informazioni sono piuttosto scarne e occorre abbinare anche una ecografia.

Residui branchiali

Cisti e fistole che si formano come residui delle fessure branchiali nonostante il raggiungimento del completo sviluppo da parte dell'organismo. Localizzati normalmente sulle fasce laterali del collo, i residui branchiali sono delle piccole aperture dalle quali fuoriesce liquido mucoso o pus. Le forme più comuni sono le cisti branchiali e le fistole cervico-auricolari.

Resina a scambio ionico

Sostanza chimica in grado di rimuovere i cationi o gli anioni presenti all'interno di una soluzione. Le resine anioniche vengono utilizzate in ambito farmacologico per assorbire gli acidi gastrici, mentre quelle cationiche possono legarsi a composti alcalini.

Resistenza batterica

Capacità di alcuni batteri di diventare totalmente o parzialmente insensibili all'azione di un antibiotico. Tale processo dà vita quindi a famiglie di batteri più forti che possono provocare malattie infettive di difficile cura. In effetti è possibile parlare di una sorta di ""gara"" tra l'evoluzione delle resistenze batteriche e gli studiosi che creano antibiotici sempre più attivi, poiché i nuovi microrganismi possono trasmettere le nuove caratteristiche alle generazioni batteriche successive. La resistenza si basa su vari meccanismi: produzione di enzimi in grado di inattivare l'antibiotico (per esempio le betalattamasi che distruggono le penicilline), capacità di modificare la propria struttura interna o esterna bloccando così i punti di attacco degli antibiotici.

Respirazione

Insieme di meccanismi che consentono di portare alle cellule dell'intero organismo l'ossigeno contenuto nell'aria e di eliminare il prodotto di scarto del loro metabolismo, l'anidride carbonica. L'aria inspirata passa attraverso naso e faringe, che la riscaldano e trattengono le impurità. Accede poi alla trachea e quindi ai bronchi, che si ramificano in strutture sempre più piccole fino agli alveoli polmonari, dove effettivamente ha luogo lo scambio gassoso. Le pareti degli alveoli sono infatti molto sottili e sono a diretto contatto con quelle dei capillari sanguigni dove si trovano i globuli rossi provenienti dalle cellule dei tessuti e dunque ""carichi"" di anidride carbonica: quest'ultima viene ceduta e in cambio di ossigeno, che si lega all'emoglobina e viene così trasportato ai tessuti dell'intero organismo. L'anidride carbonica raccolta verrà invece espulsa dai polmoni grazie all'espirazione.

Respirazione cellulare

Insieme di meccanismi metabolici grazie ai quali la cellula produce energia sotto forma di ATP in presenza di ossigeno, a seguito della trasformazione del glucosio in suoi sottoprodotti. La respirazione cellulare avviene a livello dei mitocondri e coinvolge numerosi enzimi.

Respirazione meccanica

Insieme di tecniche utilizzate in presenza di situazioni che compromettono la respirazione e grazie alle quali è possibile aiutare o sostituire la ventilazione polmonare, in modo da garantire il regolare apporto di ossigeno ai tessuti dell'organismo e mantenere le funzioni vitali. Per questo viene detta anche ventilazione assistita o respirazione artificiale. In situazioni di emergenza si ricorre a uno strumento detto Ambu che viene applicato al viso e attivato manualmente allo scopo di insufflare aria nei polmoni nel caso invece di traumi o patologie che danneggiano le funzioni cerebrali, muscolari o nervose collegate alla respirazione, occorre utilizzare una strumentazione più sofisticata che fa muovere in maniera meccanica e passiva la parete del torace o che invia l'ossigeno agli alveoli attraverso un tubo posizionato all'interno della trachea.

Respiro di Cheyne-Stokes

Anomalia respiratoria in cui si osserva il soggetto alternare brevi periodi di apnea a una serie di respiri sempre più rapidi e profondi. La causa è presumibilmente una lesione dei centri cerebrali della respirazione ma compare anche in caso di scompenso cardiaco, encefalopatie, meningiti e coma. Questa particolare respirazione compare talvolta anche nei neonati sani.

Respiro di Kussmaul

Modalità di respirazione rapida e profonda che insorge in presenza di acidosi, con un patologico abbassamento del pH ematico. è tipica della chetoacidosi diabetica ma può manifestarsi anche nel quadro dell'insufficienza renale, dell'acidosi lattica e delle intossicazioni da alcol.