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Salute dalla A alla Z

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Peristalsi

Meccanismo fisiologico involontario che consente di far avanzare il bolo alimentare dalla faringe al retto, allo scopo di completarne la digestione. Esofago, stomaco e intestino spingono in avanti il loro contenuto grazie alle contrazioni delle fibre della muscolatura liscia, che avvengono in seguito a specifici impulsi nervosi. La peristalsi si definisce massiva quando origina un movimento intenso ma di breve durata (per esempio durante la defecazione), mentre viene detta retrograda o antiperistalsi se le contrazioni spingono il bolo in direzione opposta.

Peritoneo

Membrana sierosa (come il pericardio e le pleure) che ricopre la cavità addominale e tutti gli organi che contiene alcuni di essi (reni, pancreas, parte del retto, vescica e vagina) si trovano al di fuori della cavità e sono quindi detti organi retroperitoneali. Il peritoneo consente di fissare le strutture anatomiche all'interno della cavità addominale e, al tempo stesso, di lasciare una certa mobilità ai visceri in particolare, il tratto che riveste la parete addominale e quella pelvica prende il nome di peritoneo parietale.

Peritonismo

Con il termine peritonismo si indica una serie di disturbi collegati a un'infiammazione del peritoneo che tuttavia non è possibile identificare come peritonite. Tali disturbi comprendono dolore addominale che insorge spontaneamente, tensione muscolare, pallore, sudorazione e abbassamento della pressione arteriosa. Il peritonismo è correlato a congestioni dell'apparato digerente, colonpatie, diverticolosi, gastriti o duodeniti.

Peritonite

Pericolosa infiammazione del peritoneo causata da microrganismi patogeni. Le forme cronica e primitiva sono estremamente rare, più frequente è la peritonite acuta. In genere all'origine di quest'ultima vi sono perforazioni dell'esofago, dello stomaco e dell'intestino oppure un'infiammazione dell'appendice. Altre cause possono essere traumi, pancreatiti, infezioni ginecologiche e incisioni chirurgiche eseguite con strumenti non perfettamente sterilizzati. La peritonite acuta si manifesta con la comparsa improvvisa di un forte dolore addominale, dapprima localizzato e poi generale e accompagnato da vomito, febbre alta e stato di shock. Se l'intervento non è immediato, la perforazione dei visceri causa il rapido aggravarsi delle condizioni generali e il paziente muore in pochi giorni. Particolarmente pericolose sono le complicazioni respiratorie, l'insufficienza renale ed epatica e la coagulazione intravasale disseminata. Il trattamento richiede un'operazione chirurgica d'urgenza seguita dalla somministrazione di antibiotici ad ampio spettro.

Periviscerite

Forma di peritonite che può sfociare in una condizione di grave occlusione intestinale. Si manifesta in genere in seguito a patologie infiammatorie, interventi chirurgici o tumori in stadio avanzato, che possono dare stenosi (restringimento) intestinale o raggruppamenti delle anse.

Pertosse

Malattia infettiva dell'infanzia causata dal batterio Bordetella pertussis che si trasmette, nelle fasi iniziali, attraverso le goccioline emesse con la tosse o gli starnuti. Dopo un'incubazione di 1-3 settimane, la patologia esordisce come un raffreddore (fase catarrale). La tosse all'inizio è lieve e notturna ma diventa progressivamente più intensa fino alla comparsa dei tipici accessi convulsivi, che possono essere anche molto violenti e provocare vomito e cianosi. Questa fase dura in genere 2-4 settimane e i sintomi diminuiscono lentamente di gravità e frequenza, anche se in alcuni soggetti la pertosse può protrarsi anche 2-3 mesi ed è particolarmente grave nei neonati. La somministrazione di antibiotici può essere utile se avviene nelle primissime fasi, associata talvolta a cortisone, antiasmatici e sedativi della tosse. Molto importante è che gli ambienti in cui soggiornano gli ammalati siano privi di agenti irritanti quali fumo, smog e polveri. è inoltre disponibile un vaccino anti-pertosse che viene somministrato insieme a quelli contro tetano e difterite (trivalente).

Peste

Malattia infettiva causata dal batterio Ersinia pestis, generalmente trasmessa all'uomo da roditori selvatici infetti. Molto diffusa nei secoli passati, la peste è oggi molto meno frequente, grazie al miglioramento delle condizioni igieniche e dell'uso degli antibiotici, per quanto si manifesti ancora in alcune regioni orientali. Esistono tre forme cliniche di peste: la forma bubbonica, la forma polmonare e quella setticemica. Il decorso della peste è sempre grave, letale se non trattata tempestivamente. La peste bubbonica è la forma più frequente e conosciuta si manifesta con febbre elevata e con l'ingrossamento dei linfonodi inguinali (i tipici bubboni), che risultano molto dolorosi, arrossati e caldi. In seguito tali bubboni possono dare luogo ad ascessi e riversare pus all'esterno, ma è anche possibile che si formino bubboni secondari a livello di altre linfoghiandole. La peste polmonare può essere contratta anche attraverso il semplice contatto fisico: decorre con i sintomi di una gravissima polmonite (febbre, difficoltà respiratoria, tosse), mentre quella setticemica, caratterizzata dalla diffusione dei batteri nel sangue, può manifestarsi con febbre elevatissima, delirio, emorragie dalla pelle e dalle mucose, diarrea e altri sintomi gravi, portando in genere a morte entro le 48 ore. La terapia si avvale della somministrazione di antibiotici (streptomicina, tetracicline) e di sulfamidici a dosi elevate. Data l'estrema contagiosità della malattia le misure di profilassi devono essere rigorose: il più stretto isolamento dei malati, soprattutto nella forma polmonare, la distruzione dei loro vestiti, la disinfestazione e la derattizzazione. è da poco disponibile anche un vaccino, che pur sembrando essere in grado di ridurre la frequenza e severità della malattia, ha tuttora un impiego limitato per gli importanti effetti collaterali.

Pesticidi

Detti anche fitofarmaci, sono sostanze impiegate per eliminare o prevenire gli effetti dannosi che animali, microrganismi e vegetali possono provocare nell'agricoltura e nell'attività umana. Tra i pesticidi si annoverano fungicidi (o anticrittogamici), battericidi, erbicidi, nematocidi, molluschicidi, insetticidi, rodenticidi (contro i roditori). La disponibilità e l'utilizzo dei pesticidi sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni, con un considerevole aumento della produzione agricola insieme con una maggiore conservabilità dei prodotti stessi. Tuttavia molti fitofarmaci non sono più efficaci come un tempo, in quanto molti microrganismi sono diventati resistenti. Studi relativi al loro comportamento nell'ambiente hanno inoltre dimostrato un'elevatissima capacità di queste sostanze di accumularsi nel terreno, nell'acqua superficiale e profonda, nell'aria, nei prodotti agricoli stessi, e nei tessuti animali: questo ha notevoli ripercussioni possibili sulla salute umana, in quanto diverse sostanze hanno potere cancerogeno, a cui sono esposti non solo i produttori e i consumatori di fitofarmaci, ma anche la popolazione in generale. Oggi contro le specie nocive, in alternativa alla tradizionale utilizzazione dei pesticidi, sono in fase sperimentale la lotta guidata e la lotta biologica.

Pet therapy

Letteralmente, ""terapia con gli animali"". Si tratta di un approccio terapeutico di supporto basato sul rapporto che si viene a creare tra un animale domestico e il paziente, in particolare bambini e anziani. In pratica, l'animale assume il ruolo di co-terapeuta per aiutare individui affetti da disturbi comportamentali, psichici o fisici (in particolare i portatori di handicap e i soggetti depressi), diventando una sorta di catalizzatore delle emozioni del paziente. La pet therapy si affianca alle tradizionali terapie di riabilitazione e rieducazione motoria ma anche a quelle educative e psichiatriche, favorendo il benessere e la stabilità emotiva richiede la collaborazione di diversi specialisti (psicologo, sociologo, veterinario) in modo da individuare attentamente le esigenze specifiche sia del paziente sia dell'animale.

pH

Acronimo del tedesco potenz Hydrogen, potenziale di idrogeno. Rappresenta la concentrazione degli ioni idrogeno disciolti all'interno di una soluzione e consente di individuarne il grado di acidità. Il pH viene espresso mediante una scala numerica che va da 0 a 14: il 7 viene considerato neutro (è il caso per esempio dell'acqua distillata) valori inferiori indicano acidità, mentre sostanze a pH superiore vengono dette alcaline. Il succo gastrico per esempio è acido (pH compreso tra 1,5 e 5), mentre il sangue è alcalino (pH 7,4).

Piaghe da decubito

Note anche come ulcere da decubito, si formano nelle zone del corpo sottoposte in modo prolungato a compressione, condizione che provoca una sorta di impedimento alla circolazione sanguigna locale con conseguente morte (necrosi) della pelle e dei tessuti sottostanti. Le aree più esposte sono quelle adiacenti a una sporgenza ossea e più spesso la regione dell'osso sacro, le anche, i talloni e le caviglie. La loro comparsa è più probabile nei soggetti denutriti, gravemente ammalati, paralizzati, immobilizzati o degenti a letto per tempi lunghi. Un tipo particolare di piaga da decubito è quella che si forma sulle gengive in presenza di una protesi dentaria non corretta e richiede l'intervento dell'odontoiatra. Nelle prime fasi la cute si arrossa, in seguito diventa tumefatta e infine si lacera la lesione diventa gradualmente più profonda fino a interessare anche i muscoli e le ossa sottostanti. La prevenzione è possibile sia evitando che l'ammalato mantenga a lungo la stessa posizione (a questo scopo sono molto utili i materassi anti-decubito) sia curando scrupolosamente l'igiene generale e locale. Una volta insorta, la piaga da decubito va medicata con particolare attenzione, scegliendo prodotti in grado di favorirne la riparazione.

piante

furono per secoli un prezioso strumento di lavoro per chi esercitava

Piastrine

Dette anche trombociti, le piastrine sono cellule ematiche prive di nucleo e di forma rotondeggiante. La parte centrale è detta cromomero mentre quella periferica prende il nome di ialomero. Vengono prodotte dal midollo osseo in seguito alla frammentazione dei megacariociti e rimangono in circolo per 7-10 giorni circa, trascorsi i quali vengono distrutte dal fegato e dalla milza. Le piastrine sono fondamentali per il corretto funzionamento dei meccanismi dell'emostasi e della coagulazione del sangue: le singole cellule sono infatti in grado di raggiungere le zone lesionate dei vasi e di fissarsi le une alle altre come una sorta di collante, liberando sostanze che favoriscono la coagulazione.

Piastrinopenia

Patologica riduzione del numero di piastrine nel sangue. Una piastrinopenia può essere causata da diversi fattori, per esempio disfunzioni del midollo osseo o aumentata cattura da parte della milza (che intercetta anche le cellule sane) essa può inoltre essere secondaria ad altre malattie come linfomi o collagenopatie. Gli accertamenti diagnostici sono numerosi e richiedono, oltre al normale emocromo, un esame morfologico del sangue periferico e la biopsia del midollo osseo.

Pidocchi

Parassiti che infestano gli animali e talvolta anche l'uomo: il Pediculus humanus capitis colpisce il cuoio capelluto, mentre il Pediculus humanus corporis vive anche tra gli abiti e può infestare qualsiasi zona del corpo. L'infestazione da pidocchi prende il nome di pediculosi e la sua cura richiede particolare attenzione in quanto occorre eliminare non solo il parassita, ma anche le uova deposte (lendini). In genere il trattamento è topico e prevede l'applicazione di polveri, shampoo e schiume a base di zolfo o pomate con benzoato di benzile fondamentale è anche la disinfezione degli abiti e della biancheria utilizzata dal soggetto.

Piede

Il piede è la struttura anatomica presente al termine della gamba, che appoggia per terra e rende possibile la deambulazione. Il suo scheletro si compone di 26 ossa, suddivise in dita, metatarso e tarso. Le dita sono cinque e sono costituite da tre falangi (tranne l'alluce che ne ha solamente due) le ossa del metatarso sono cinque e di forma allungata mentre la struttura ossea del tarso, che è la parte posteriore del piede, è composta da astragalo, calcagno, scafoide, cuboide e tre ossa cuneiformi. Sulla superficie posteriore del calcagno, che è l'osso di dimensioni maggiori, si inserisce il tendine d'Achille, mentre l'astragalo (o talo) è l'osso che si articola con tibia e perone dando vita all'articolazione tibiotarsica. La parte inferiore del piede è la cosiddetta pianta e costituisce il punto d'appoggio al suolo muscoli e articolazioni consentono l'esecuzione di tutti i movimenti (flessione, estensione e rotazione). La vascolarizzazione è garantita sia dall'arteria pedidia, che continua l'arteria tibiale anteriore, sia dalle arterie plantari, che rappresentano invece il tratto finale dell'arteria tibiale posteriore.

Piede ad artiglio

Malformazione del piede in cui sono presenti arco plantare pronunciato e dita rattrappite, che danno alla struttura scheletrica l'aspetto appunto di un artiglio. è conosciuta anche con il nome di piede cavo e le cause scatenanti non sono note, anche se tale anomalia può far parte del quadro di lesioni che interessano i nervi del piede. Il trattamento prevede sia interventi chirurgici correttivi sia l'impiego di speciali apparecchi ortopedici.

Piede d'atleta

Forma di infezione da funghi che colpisce di frequente la pelle dei piedi, in particolare durante l'estate. è conosciuta anche con il nome di tinea pedis e i funghi responsabili sono detti dermatofiti e appartengono ai generi Trichophyton, Microsporum ed Epidermophyton, che proliferano negli ambienti umidi la trasmissione è quindi facilitata in luoghi quali palestre e piscine. I primi segni sono la macerazione della cute tra le dita dei piedi e il distaccamento degli strati superficiali in seguito possono manifestarsi lesioni arrossate e infine ragadi. Il trattamento richiede la somministrazione di farmaci antifungini, sia topici sia per via orale.

Piede di Friedreich

Anomalia strutturale del piede che si presenta ad artiglio oppure torto e con caratteristiche di equinismo. Anche le dita sono deformi e vengono dette ""a martello"", in quanto la prima falange è estesa mentre le altre si flettono ad artiglio. Questa anomalia fa parte del quadro clinico dell'atassia di Friedreich.

Piede diabetico

Alterazioni a carico dell'arco plantare, delle dita e della cute dei piedi sono molto frequenti nei diabetici, tanto che questi quadri clinici sono stati raccolti sotto la denominazione di piede diabetico e considerati una vera e propria complicanza d'organo del diabete stesso. I meccanismi che entrano in gioco nella genesi del piede diabetico, pur molteplici e complessi, si possono riassumere in quattro elementi: neuropatia, angiopatia, fattori locali e infezioni. La perdita di sensibilità legata alla neuropatia diabetica inganna i pazienti che prestano poca attenzione ai loro piedi e non si accorgono che fattori locali (per esempio microtraumi, calzature inadatte e alterazioni della statica del piede) causano situazioni di ischemia e di sofferenza dei tessuti, cui seguono la formazione di ulcere con scarsa tendenza alla guarigione e di infezioni. Il trattamento prevede riposo funzionale, utilizzo di calzature specifiche, medicazioni, terapia antibiotica, farmaci antiaggreganti e vasoattivi per migliorare la circolazione. Può essere indispensabile il trattamento chirurgico di rivascolarizzazione e, in caso di ulcere gravi che compromettono lo stato generale, anche di amputazione. Fondamentale è anche la prevenzione, basata sull'accurata ispezione dei piedi e sul rispetto di precise norme igieniche.