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Salute dalla A alla Z

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Pancreatina

Sostanza estratta dal plasma di bovini e suini contenente enzimi prodotti dal pancreas di questi animali (amilasi, proteasi, lipasi). Viene trattata in modo da poter essere somministrata a pazienti affetti da disturbi del pancreas che compromettono il processo digestivo.

Pancreatite acuta

Patologia infiammatoria che interessa il pancreas. La pancreatite ha molteplici cause, tra cui infezioni virali, occlusione dei dotti pancreatici (in genere dovuta a calcoli della colecisti), abuso di alcolici e insufficienza renale. Può essere anche la conseguenza di un intervento chirurgico all'addome oppure la manifestazione di un difetto congenito. La pancreatite acuta è caratterizzata dalla liberazione degli enzimi secreti dal pancreas all'interno della ghiandola stessa, i quali attivano le proprie funzioni e finiscono con il ""digerire"" l'organo stesso. Una pancreatite in corso può essere diagnosticata con semplici esami del sangue, quando i livelli degli enzimi amilasi e lipasi risultino elevati. In caso di incertezza si procede invece a ecografia e TAC. L'approccio terapeutico si basa sull'andamento della malattia: gli episodi più gravi necessitano di intervento chirurgico, mentre le forme lievi guariscono in tempi rapidi e non lasciano strascichi nel paziente.

Pancreatite cronica

Patologia infiammatoria che interessa il pancreas. Può derivare dagli esiti di un episodio acuto oppure essere correlata al perpetuarsi di piccoli danni, per esempio calcoli e abuso di alcol. La pancreatite cronica si manifesta con disturbi addominali di vario tipo e interessa in particolare la parte ""esocrina"" della ghiandola, ovvero quella coinvolta nel meccanismo della digestione: poiché gli enzimi pancreatici vengono secreti all'interno dell'organo stesso, il paziente ha difficoltà ad assorbire gli alimenti (soprattutto i grassi). Il trattamento prevede in genere la somministrazione di enzimi pancreatici al momento dei pasti.

Pancreatografia

Esame radiologico del pancreas, eseguito in genere mediante TAC. In casi particolari, per esempio quando occorre identificare calcoli all'interno del pancreas o alcuni tipi di neoplasia, si segue una procedura estremamente delicata che prevede l'iniezione di un mezzo di contrasto all'interno dei dotti pancreatici mediante un endoscopio.

Pancreatostomia

Particolare intervento chirurgico che prevede un'anastomosi del pancreas. In genere interessa anche il tratto dell'intestino detto digiuno e in questo caso prende il nome di pancreatodigiunostomia.

Pancrelipasi

Derivato del pancreas di suino che contiene gli stessi enzimi del succo pancreatico, in particolare amilasi e lipasi. Viene somministrato a soggetti con pancreatite cronica per favorire la digestione.

Panico

Stato di ansia e paura che può avere diverse cause, anche fisiologiche (per esempio in situazioni di pericolo o di forte stress emotivo) o che può manifestarsi in uno specifico disturbo della sfera psichica detto appunto ""da attacchi di panico"". Si manifesta con senso di soffocamento e di costrizione al petto, palpitazioni, sudorazione intensa, brividi o vampate, nausea, tremori, paura di perdere il controllo e di impazzire.

Panipopituitarismo

Condizione caratterizzata da mancata o ridotta secrezione ormonale da parte dell'ipofisi, dovuta a un suo anomalo funzionamento in conseguenza di patologie quali tumori, ischemia e infiammazione (emocromatosi). I disturbi associati sono più o meno gravi in relazione all'entità del deficit e al tipo di ormone/i coinvolto/i il trattamento mira alla stabilizzazione delle condizioni del paziente e prevede la somministrazione in forma sintetica degli ormoni carenti.

Pap test

Accertamento eseguito per la ricerca delle forme iniziali di tumori della cervice uterina. Consente di individuare eventuali lesioni o cellule alterate dalla presenza di forme tumorali anche allo stadio iniziale, rendendo possibile la tempestiva attuazione delle terapie più adatte. Viene normalmente consigliato a tutte le donne con una regolare vita sessuale e va ripetuto a intervalli regolari, in genere non superiori ai 2-3 anni. Non è doloroso, non richiede anestesia e può essere effettuato praticamente senza controindicazioni da ostetriche appositamente addestrate o dal ginecologo. Il medico introduce in vagina uno strumento detto speculum (in genere in materiale plastico trasparente e monouso) costituito da due valve allungate, che possono essere delicatamente divaricate in modo da consentire l'esplorazione del collo dell'utero. Con una piccola spatola di legno e un minuscolo spazzolino cilindrico si preleva una piccola quantità di muco contenente cellule, che viene delicatamente deposta su un vetrino da microscopio e trattata con un apposito spray per impedirne la degradazione. I vetrini vengono poi colorati e inviati in laboratorio per l'analisi al microscopio.

Papaverina

Sostanza derivata dal papavero da oppio che agisce sulla muscolatura liscia, riasciandola (effetto miorilassante). In ambito medico veniva un tempo impiegata in caso di coliche. Più di recente è stata usata, sotto forma di iniezioni intracavernose, nel trattamento farmacologico dei disturbi dell'erezione.

Papilla di Vater

Protuberanza localizzata nella mucosa del duodeno, in cui confluiscono il dotto biliare comune e quello pancreatico. La sua funzione è di consentire la secrezione all'interno del duodeno degli enzimi digestivi e il deflusso della bile nell'intestino.

Papilloma

Tumore benigno di origine epiteliale che si sviluppa sulla cute e sulle mucose, generalmente sotto forma di escrescenze quali condilomi e verruche. E' generalmente causato da virus (papilloma virus) che infettano specificamente l'epitelio e le mucose. Si riconoscono diversi tipi di papilloma di gravità variabile: talvolta può esserci evoluzione verso una forma maligna, come cade nel caso del carcinoma della cervice uterina.

Papillomavirus

Gruppo di virus il cui patrimonio genetico è costituito da DNA. Sono patogeni per l'uomo e colpiscono la pelle e le mucose il contagio avviene per contatto ed è responsabile della formazione di verruche o papillomi. In alcuni casi un'infezione da papillomavirus può dare origine a tumori maligni, anche se il rapporto diretto tra causa ed effetto è ancora allo studio.

Paradentosi

Patologia infiammatoria e degenerativa che colpisce il periodonto, ossia le strutture fissano il dente all'osso della cavità alveolare e i tessuti che lo circondano. è spesso associata a gengivite, che può cronicizzare ed essere quindi la causa scatenante oppure essere una complicanza della periodontite.

Paraffinoma

Forma di granuloma cronico che insorge in seguito all'esposizione alla paraffina, accidentale o per motivi di lavoro. L'unico trattamento possibile è l'asportazione chirurgica.

Parafimosi

Disturbo caratterizzato da una sorta di blocco del prepuzio che lascia scoperto il glande in maniera permanente. è dovuto a una condizione di scarsa elasticità della pelle del prepuzio stesso, secondaria a frequenti infezioni o infiammazioni. Il trattamento richiede spesso l'asportazione chirurgica del prepuzio.

Paralisi

Perdita di forza muscolare che insorge a seguito di patologie che colpiscono direttamente i muscoli (distrofie) o, più spesso, che interessano il tratto di sistema nervoso preposto al coordinamento delle funzioni muscolari volontarie. In quest'ultimo caso si verificano eventi tali per cui si interrompe la trasmissione dell'impulso nervoso a livello del cervello, del midollo spinale o delle terminazioni nervose. La principale causa di paralisi a livello cerebrale, parziale o totale, è l'ictus danni al sistema di trasmissione relativi al midollo spinale o ai nervi sono causati invece da traumi o patologie quali l'ernia del disco. La paralisi può essere di vario tipo: quella che insorge in seguito a ictus viene detta emiparesi e interessa una metà del corpo, mentre nel caso del midollo si parla di paraplegia o tetraplegia in relazione alla localizzazione del trauma. A livello di terminazioni nervose, la paralisi si limita ai muscoli controllati dal nervo leso, per esempio la paralisi facciale.

Paralisi di Bell

Paralisi improvvisa di un lato del volto, causata da una disfunzione del nervo facciale in seguito all'esposizione a temperature molto fredde.

Paralisi progressiva luetica

Disturbo che insorge nei soggetti colpiti da forme avanzate di sifilide e causato dalla diffusione al cervello delle spirochete responsabili della malattia. La paralisi progressiva luetica è caratterizzata da disturbi della memoria e della personalità cui fanno seguito difficoltà nell'articolazione delle parole, tremori e paralisi muscolari.

Paralisi spastica

Forma di paralisi in cui si assiste all'eccessiva contrazione del tono muscolare e a riflessi tendinei accentuati. è dovuta a lesioni dei motoneuroni cerebrali causate da traumi o patologie, per esempio ictus.