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Salute dalla A alla Z

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Osteopetrosi

Malattia ereditaria in cui si assiste alla eccessiva produzione di osso, che finisce con l'invadere lo spazio del midollo. La forma maligna insorge già a livello fetale e porta rapidamente alla morte, mentre i soggetti colpiti dalla forma benigna hanno uno scheletro estremamente fragile e vanno incontro a frequenti fratture: per questo la patologia è nota anche con il nome di ""malattia delle ossa di marmo"". L'osteopetrosi è accompagnata da anemia e disturbi a livello della vista, dell'udito e dei nervi cranici è frequente anche l'osteomielite.

Osteoporosi

Alterazione diffusa dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deciso peggioramento della sua struttura, con conseguente aumento della fragilità e predisposizione alle fratture, man mano che l'individuo procede nell'invecchiamento. Il fenomeno è più marcato nelle donne come conseguenza degli squilibri ormonali associati alla menopausa, poiché la mancata secrezione di estrogeni si ripercuote sull'assorbimento del calcio e quindi sulla conservazione della massa ossea. L'osteoporosi costituisce un evento preoccupante in quanto la fragilità delle ossa fa aumentare in misura notevole - in caso di caduta - il rischio di fratture, in particolare del femore, del polso e delle vertebre. Tra gli anziani, inoltre, tali incidenti sono quasi sempre una rilevante causa di inabilità, di insorgenza di malattie anche gravi e perfino di morte. La diagnosi di osteoporosi viene eseguita attraverso un esame chiamato densitometria ossea o mineralometria ossea computerizzata (MOC) che fino ai 65 anni di età esamina le vertebre e oltre il collo del femore. I medici consigliano di affrontare l'osteoporosi mediante un trattamento su più fronti, terapeutico e di prevenzione. Da un lato può essere utile somministrare farmaci (calcio, vitamina D, bisfosfonati, raloxifene, in alcuni casi ormoni estrogeni), dall'altro è indispensabile mettere in atto tutti gli accorgimenti in grado di prevenire sia la perdita di massa ossea (alimentazione ricca di calcio associata a un'adeguata attività fisica) sia il rischio di cadute (indossare calzature adeguate, evitare di tenere tappeti e scendiletti, illuminare bene i percorsi in casa, segnalare gli scalini poco evidenti e così via).

Osteosarcoma

Tumore maligno dell'osso formato da tessuto cartilagineo, osteoide o fibroso, che costituisce il 60% circa di tutte le neoplasie ossee e il 5% dei tumori solidi che colpiscono i bambini e i giovani sembra particolarmente frequente la sua associazione con il retinoblastoma. L'osteosarcoma interessa in genere femore, tibia, omero e ossa del volto si manifesta con dolore e tumefazione e nel 90% dei casi dà metastasi polmonari. Il trattamento è di tipo chirurgico e chemioterapico le possibilità di guarigione sono legate al grado di diffusione del tumore.

Osteosintesi

Riduzione chirurgica delle fratture che prevede l'impiego di viti, placche, chiodi e fili all'interno del canale midollare. In particolare, l'osteosintesi con immobilizzazione esterna viene utilizzata in caso di fratture multiple o esposte i fili attraversano l'osso e i monconi sono mantenuti in asse mediante una struttura esterna di fissaggio.

Osteospongiosi

Degenerazione patologica dell'osso, che tende ad assumere un aspetto simile a quello di una spugna. è tipica delle forme avanzate di osteoporosi ed è responsabile della maggiore predisposizione alle fratture.

Osteotomia

Operazione chirurgica che prevede la sezione di un osso allo scopo di asportare un tumore, correggere la forma dell'osso (per esempio in caso di alluce valgo, varismo della tibia o deviazioni del setto nasale) o prelevare del tessuto per un'osteosintesi.

Ostetrica

Professionista sanitaria specializzata nell'assistenza durante la gravidanza, il parto e il puerperio. L'ostetrica segue sia gli aspetti tecnici, coadiuvando il medico nelle procedure chirurgiche, sia quelli relazionali, occupandosi della preparazione al parto e insegnando alla donna come seguire il neonato nelle prime settimane di vita.

Ostetricia

Ramo della ginecologia che segue tutte le fasi della gravidanza, del parto e del puerperio. Si occupa degli aspetti sanitari della gravidanza, della diagnosi prenatale, della somministrazione di farmaci e vaccini alla donna e al neonato e delle eventuali interruzioni volontarie di gravidanza.

Ostruzione delle vie aeree

L'ostruzione delle vie aeree superiori può impedire la respirazione e determinare perdita di coscienza e arresto cardiorespiratorio. Cause esterne di ostruzione completa o parziale sono, specie nei bambini, l'inalazione o l'ingestione di corpi estranei, come materiale alimentare solido o componenti delle protesi dentarie. Cause interne possono invece essere le infezioni broncopolmonari, l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, i tumori primitivi o le loro metastasi, la presenza di liquidi nel polmone come in caso di annegamento o di edema polmonare conseguente a scompenso cardiaco. L'ostruzione può anche essere causata da patologie neurologiche che impediscono i movimenti della gabbia toracica.

Otalgia

Condizione di dolore all'orecchio. è il sintomo di numerose patologie auricolari ed è particolarmente frequente nei bambini può essere associato ad altri disturbi quali diminuzione dell'udito, otorrea, prurito e acufeni. L'otalgia può essere causata da fattori legati all'orecchio, per esempio otite, traumi, ostruzione delle tube di Eustachio e barotraumi, ma può anche essere la conseguenza di patologie associate alle strutture craniche adiacenti, quali ascessi cerebrali e subdurali, tromboflebiti del seno laterale, meningiti, idrocefalo e neoplasie: in questi casi il dolore si irradia all'orecchio tramite il nervo trigemino. Il trattamento dipende dalla causa all'origine del dolore.

Otite

Infezione dell'orecchio da parte di batteri, virus o funghi. A seconda del tratto di orecchio interessato viene distinta in otite esterna e otite media. I microrganismi patogeni più spesso responsabili sono Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Proteus e l'Herpes virus.

Otite esterna

Infezione localizzata alla parte esterna dell'orecchio, in particolare al condotto uditivo o al padiglione auricolare, causata generalmente da batteri o funghi. Si manifesta con gonfiore e dolore anche di notevole intensità, mentre nei casi più gravi possono formarsi croste con secrezione sierosa o purulenta. L'infezione non va trascurata in quanto può estendersi alla cartilagine (e talvolta anche disseminarsi a distanza) e provocare gravi danni è bene evitare l'automedicazione e rivolgersi al medico, che prescriverà impacchi esterni con soluzioni disinfettanti oppure un antibiotico orale.

Otite media

Malattia che colpisce la parte dell'orecchio medio situata oltre il timpano, occupata dalla catena degli ossicini (incudine, staffa e martello) e fondamentale per la trasmissione del suono all'orecchio interno. Può essere causata da virus o da batteri che provocano infiammazione e secrezioni che spesso sono solo sierose ma che in alcuni casi diventano purulente. Gli individui con allergie e ingrossamento delle tonsille o delle adenoidi sono più soggetti all'otite media. Il malato lamenta dolore anche molto intenso all'orecchio, riduzione dell'udito con o senza la compresenza dei classici segni del raffreddore, della sinusite o del mal di gola e talvolta anche con febbre. In genere è sufficiente una terapia con farmaci antinfiammatori, talvolta associati ad antibiotici quando il medico sospetta un'infezione da batteri. Nei bambini è talvolta necessario ricorrere alla perforazione chirurgica del timpano e all'applicazione locale di un minuscolo tubicino che consente l'ingresso di aria nell'orecchio medio, favorendo la guarigione.

Otorinolaringoiatra

Specialista in otorinolaringoiatria, si occupa delle patologie relative alla strutture di testa e collo.

Otorinolaringoiatria

Ramo della medicina che si occupa delle patologie che colpiscono le strutture anatomiche della testa e del collo, per esempio otite, faringite e sinusite. è articolata in numerose specializzazioni, per esempio otologia (rivolta all'orecchio), rinologia (rivolta al naso), medicina riabilitativa e chirurgia ricostruttiva.

Otorragia

Fuoriuscita di sangue dall'orecchio, conseguente in genere a traumi. Talvolta può essere la spia di un tumore o di una forte infiammazione.

Otorrea

Secrezione di liquidi purulenti dal condotto uditivo esterno. Può essere causata da infezioni, traumi o corpi estranei che interessano le strutture dell'orecchio, ma anche da allergie.

Otosclerosi

Detta anche otospongiosi, è una patologia dell'orecchio piuttosto frequente nelle donne giovani. Si manifesta con l'addensamento e indurimento delle ossa che circondano il labirinto, interessando prevalentemente l'articolazione tra la staffa e la finestra ovale dell'orecchio, che collega orecchio medio e interno. Questo ostacola la corretta trasmissione dei suoni per cui il paziente perde progressivamente l'udito, a cominciare dai toni più bassi sono presenti inoltre acufeni e autofonia, un disturbo caratterizzato dall'alterata percezione della propria voce. Le cause dell'otosclerosi non sono note: si pensa che alla base della patologia ci siano probabilmente fattori ereditari, uniti a squilibri ormonali e ad alterazioni della circolazione del sangue nell’orecchio. Il trattamento è chirurgico e prevede la sostituzione - parziale o totale - della staffa.

Otoscopio

Strumento utilizzato dall'otorinolaringoiatra per esaminare le strutture dell'orecchio esterno e il timpano. Si compone di un manico una testina luminosa e un piccolo specchio a forma di imbuto, da inserire nel condotto che mette in comunicazione il timpano con l'orecchio esterno.

Ototossicità

Il termine ototossicità si riferisce all'azione tossica che alcune sostanze esercitano nei confronti del nervo acustico, in particolare a livello delle cellule sensitive dell'orecchio interno. Ad alte dosi e in relazione alla sensibilità del soggetto, possono essere ototossiche sostanze quali gli antibiotici del gruppo degli aminoglicosidi e alcuni diuretici (per esempio la furosemide).