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Salute dalla A alla Z

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Morbo di Buerger

Detto anche tromboangioite obliterante, è una patologia infiammatoria caratterizzata dall'ostruzione (obliterazione) dei vasi sanguigni degli arti inferiori, originata da un processo arteriosclerotico. Si manifesta con debole polso periferico e ulcere agli arti, la cui cute si presenta fredda e sottile. Il trattamento è diretto alla causa scatenante.

Morbo di Crohn

Malattia infiammatoria cronica dell'intestino di cui non si conosce la causa precisa si ipotizza un'origine autoimmune. Si manifesta in genere tra i 20 e i 30 anni di età, alternando periodi di riacutizzazione ad altri di relativo benessere. Causa disturbi fastidiosi quali diarrea, spesso con presenza di muco e sangue, dolori addominali anche violenti, deperimento e calo di peso. Talvolta si associano malattie non intestinali a livello scheletrico (artriti), oculare (uveite, irite, cheratite) e della pelle (eritema nodoso). In alcuni casi provoca la comparsa di complicazioni anche gravi, per esempio occlusione intestinale, megacolon, fistole anali ed emorragie intestinali. La colonscopia completata da biopsie intestinali conferma la diagnosi e la terapia, in genere da seguire per tutta la vita, si basa attualmente sull'impiego di cortisonici e mesalazina. Il ricorso all'asportazione chirurgica di un tratto intestinale è necessaria solo se quest'ultimo è stato colpito in modo particolarmente grave dalla malattia.

Morbo di Paget (mammella)

Rara affezione dell'areola mammaria che precede o accompagna un carcinoma della mammella e colpisce soprattutto donne dopo la menopausa. Inizialmente si presenta con minuscole croste o con erosioni dell'areola e del capezzolo la lesione gradualmente si estende fino a formare una chiazza arrossata e desquamante che si allarga sulla cute circostante l'areola in seguito scompare anche il rilievo del capezzolo. Biopsia ed esame istologico chiariscono la diagnosi. Il trattamento richiede l'intervento chirurgico e la radioterapia.

Morbo di Paget osseo

Patologia cronica caratterizzata da un eccessivo riassorbimento osseo unito all'aumento di neoformazioni ossee. L'origine della malattia non è del tutto nota: si ipotizza che alla base ci siano alterazioni endocrine, patologie vascolari, infezioni virali e alterazioni del sistema immunitario. Interessa in genere piccoli segmenti ossei, che inizialmente appaiono ben vascolarizzati e ricchi di osteoclasti parallelamente, in una zona vicina, si manifesta una neoplasia di aspetto irregolare che dà vita a un osso duro, poco vascolarizzato e in cui è presente tessuto connettivo al posto del midollo osseo. Il morbo di Paget non ha sintomi eclatanti, per cui la diagnosi è spesso casuale se colpisce le ossa lunghe possono presentarsi deformità o tumefazioni, mentre se interessa la scatola cranica il paziente può lamentare cefalea e disturbi dell'udito. Il trattamento prevede la somministrazione di FANS per controllare il dolore associati a bifosfonati e calcitonina. Il decorso della patologia può essere aggravato da complicanze quali scompenso cardiaco (dovuto all'aumentata vascolarizzazione del tratto di osso colpito) e fratture patologiche, anche se la più grave è la degenerazione in osteosarcoma, che interessa l'1 per cento dei casi ed è associato a prognosi infausta.

Morbo di Pott

Infezione di uno o più corpi vertebrali causata dall'agente patogeno della tubercolosi, che attraverso il sangue si diffonde ad altri organi e tessuti. Il danno che i corpi vertebrali subiscono è di grave entità ed essi sono quindi soggetti a cedimenti che causano deformazioni permanenti a carico della colonna vertebrale.

Morbo di Ritter

Grave e rara malattia di origine sconosciuta che colpisce i neonati, determinando la comparsa sull'intera superficie cutanea di bolle che gradualmente si rompono, con conseguente perdita di liquidi e stato di shock. In circa la metà dei casi tale patologia è mortale il trattamento prevede la reidratazione per via endovenosa.

Mordenzatura

Trattamento odontoiatrico di una piccola area dello smalto dentale (in genere quella corrispondente alla carie) con acido ortofosforico, allo scopo di rendere la superficie del dente più ruvida e consentire una migliore adesione del materiale per le otturazioni.

Morfea

Sclerosi cutanea che si manifesta con placche di colore rosso vivo che si induriscono e progressivamente diventano più chiare al centro e più scure ai margini. Colpisce prevalentemente i giovani adulti o i bambini e viene detta morfea localizzata se le lesioni sono poche e circoscritte, mentre si parla di morfea generalizzata se queste sono invece diffuse e numerose.

Morfina

Alcaloide estratto dall'oppio dotato di potenti proprietà analgesiche. La morfina è in grado di agire sia sulla percezione del dolore sia sulla risposta emotiva da parte del soggetto cui viene somministrata, per cui è molto efficace per esempio nella terapia del dolore. Il farmaco è tuttavia associato a numerosi effetti collaterali, tra cui nausea, vomito, stati di confusione e miosi. I pazienti inoltre sviluppano dipendenza fisica e una progressiva assuefazione alla morfina, per cui occorre somministrarne dosi sempre maggiori per mantenere inalterato l'effetto analgesico.

Morso inverso

Malocclusione dentale caratterizzata dalla sporgenza dei denti inferiori rispetto ai superiori, causata da un eccessivo sviluppo dell'arcata inferiore. Il morso inverso può causare problemi nella masticazione e impedire la corretta articolazione dei suoni.

Morte cerebrale

Totale assenza delle funzioni del cervello, che coincide con la morte del soggetto. è correlata a un danno irreversibile a livello della corteccia cerebrale dei due emisferi, ma le strutture anatomiche del tronco encefalico possono rimanere integre. La morte cerebrale deve essere accertata sulla base di precise condizioni: presenza di coma non indotto da intossicazione da farmaci alcol o ipotermia assenza completa dei riflessi che fanno capo al tronco encefalico, per esempio mancata contrazione pupillare elettroencefalogramma (EEG) piatto assenza di respirazione spontanea nei tre minuti che seguono il distacco da un respiratore meccanico assenza completa di movimenti per un'ora (tale condizione richiede che il paziente sia continuamente sorvegliato da un medico). Tutti questi test devono essere ripetuti a distanza di almeno 24 ore e non devono manifestarsi variazioni tra un'osservazione e l'altra." Morte per asfissia in seguito a spasmo laringeo e penetrazione di acqua nei polmoni, fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. In caso di sopravvivenza può comparire tardivamente, quando già l'annegato sembra essere fuori pericolo, un edema polmonare in caso di annegamento in acqua dolce si può avere ipervolemia da emodiluizione, emolisi massiva e insufficienza renale l'aspirazione di acqua contaminata può essere seguita da polmonite.

Morva

Malattia infettiva causata dal batterio Pseudomonas mallei. Colpisce gli equini e da questi ultimi può talvolta trasmettersi all'uomo, attraverso il contatto diretto con ferite aperte o l'ingestione di alimenti contaminati con urine, feci e mucose dell'animale. La morva può essere acuta o cronica e si manifesta con noduli negli organi interni e papule a livello della cute e delle mucose delle vie aeree, che originano cicatrici la cui forma ricorda quella di una stella. In alcuni casi sono presenti anche febbre e deperimento.

Motoneuroni

Neuroni deputati all'innervazione dei muscoli. Dal corpo cellulare, localizzato a livello del midollo spinale o dei nuclei motori encefalici, si diparte l'assone, diretto alle cellule muscolari. I motoneuroni sono responsabili della contrazione muscolare, grazie a un meccanismo di trasmissione degli impulsi che provengono dai centri nervosi superiori e dalla periferia: la cellula li elabora e li reindirizza al muscolo, che si contrae e rende possibile il movimento.

Moxibustione

Procedura terapeutica tipica della medicina cinese basata sull'applicazione di un materiale cauterizzante in particolari punti (corrispondenti a quelli dell'agopuntura). è indicata in caso di dolori muscolari e articolari, reumatismi, lombalgie, emicrania e insonnia.

MSH

Sigla impiegata per indicare l'ormone melanocita-stimolante o melanotropina, in inglese Melanocyte Stimulating Hormone. Viene secreto dall'adenoipofisi nelle forme e stimola i melanociti della pelle a produrre la melanina.

Mucina

Gruppo proteico costituito da una proteina e da un mucopolisaccaride (tali gruppi prendono il nome di mucoproteine). Svolge un'azione lubrificante e protettiva e viene secreta da particolari epiteli ghiandolari è l'elemento base del liquido sinoviale e delle secrezioni dell'albero respiratorio (muco e catarro).

Mucocele

Termine generico che indica una cisti ripiena di muco. Si parla invece di mucocele sinusale nel caso di una sindrome cronica a carico dei seni paranasali, che risultano tumefatti e dolenti.

Mucolitici

Farmaci utilizzati per fluidificare il muco, in particolare quello delle vie respiratorie, nel trattamento sintomatico di processi infiammatori in cui occorre eliminare l'eccessiva secrezione mucosa. Non vanno confusi con i mucoidratanti, che agiscono richiamando acqua e ammorbidendo il muco. La somministrazione può avvenire per via orale, intramuscolare o mediante aerosol.

Mucosa

Membrana che riveste la superficie interna di organi cavi, anche quelli comunicanti con l'esterno come le vie respiratorie, il tubo gastrointestinale, le vie urinarie, l'apparato genitale, l'orecchio medio. In corrispondenza delle aperture naturali verso l'esterno (bocca, narici, vagina) la mucosa si continua con l'epidermide. La mucosa è formata da un tessuto delicato, elastico, dal colorito grigio-roseo, mantenuto sempre umido dalle secrezioni di ghiandole contenute nel suo spessore o direttamente prodotte dall'epitelio ghiandolare che la costituisce. Pur con certe differenze tipiche dei singoli apparati, le mucose sono essenzialmente costituite da un epitelio che tappezza la cavità dell'organo e da uno strato di tessuto connettivo, che ha funzioni di sostegno e di nutrimento, in quanto ricco di vasi sanguigni.

Mughetto

Patologia infettiva (micosi) provocata da Candida albicans, un fungo che colpisce le mucosa della bocca e della gola. Compare di frequente nei neonati, specialmente se prematuri, mentre nell'adulto è la conseguenza di una condizione di depressione immunitaria o di una lunga terapia antibiotica. Le manifestazioni tipiche sono punti biancastri sulla lingua, sul palato, sull'interno delle guance e talvolta sulla faringe, accompagnati spesso a glossite e stomatite. Nei casi più seri il mughetto può diffondersi anche al tubo digerente o all'apparato respiratorio. Il trattamento prevede la somministrazione di antimicotici.