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Salute dalla A alla Z

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Lipidi

Comunemente chiamati ""grassi"", i lipidi comprendono una grande varietà di molecole, accomunate dalla presenza di un acido grasso e dalla caratteristica di essere insolubili in acqua. Comprendono il colesterolo, i trigliceridi e i fosfolipidi.

Lipoatrofia

Riduzione del tessuto adiposo sottocutaneo. Si manifesta a seguito di traumatismo cronico o di una pressione costante di alcune parti anatomiche come il gomito o le natiche. Può anche insorgere nella sede di multiple iniezioni insuliniche.

Lipodistrofia

Alterazione della distribuzione e della costituzione del tessuto adiposo con formazione di noduli o depressioni. è un difetto del metabolismo lipidico il cui sintomo principale è il dolore alla pressione nelle zone di degenerazione del grasso. La diffusione di un tipo di insulina più tollerabile ha determinato la diminuzione, nei soggetti diabetici, dei casi di lipodistrofia causata dalle ripetute iniezioni.

Lipoidi

Sostanze chimiche simili ai lipidi ma che oltre al glicerolo e agli altri grassi contengono anche altre sostanze. Appartengono a questo gruppo i fosfatidi, i gangliosidi e cerebrosidi (presenti nel sistema nervoso centrale), le cere e gli elementi naturali liposolubili.

Lipoidosi

Affezione cronica del sistema reticoloendoteliale in cui si verifica un accumulo di colesterolo in alcune cellule dell'organismo. Può determinare la formazione di granulomi, soprattutto a carico del cervello.

Lipoma

Tumore benigno del tessuto adiposo, cioè formato da cellule di grasso. Si presenta come nodulo sottocutaneo non dolente e dallo sviluppo lento e si localizza prevalentemente nell'area ascellare, alle spalle, alle natiche, al tronco e alle cosce. Raramente degenera nella forma maligna (liposarcoma). L'asportazione chirurgica è necessaria solo nel caso in cui il lipoma crei problemi di compressione su altri organi.

Lipomatosi

Presenza nei tessuti di lipomi multipli, tumori benigni del tessuto adiposo. Le zone solitamente colpite sono addome, fianchi, glutei e cosce. è nota anche la lipomatosi del cuore, con lipomi sulla superficie cardiaca. Istologicamente è presente tessuto adiposo normale, prevalentemente in sede sottocutanea, che nella sua evoluzione può diventare sottoaponeurotico, intermuscolare e intramuscolare.

Lipoproteine

Complessi molecolari costituiti dalla combinazione di una proteina con lipidi (grassi) di vario tipo: colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi. Le lipoproteine hanno la funzione di veicolare i grassi nei liquidi biologici (sangue, linfa), nei quali questi ultimi sono infatti insolubili. In base alla loro densità vengono distinte in due gruppi principali: ad alta densità (HDL) e a bassa densità (LDL), le più ricche in colesterolo, per cui tendono a depositarsi sulla parete delle arterie provocando aterosclerosi.

Liposarcoma

Raro tumore maligno che origina da cellule del tessuto adiposo e si sviluppa soprattutto nei tessuti profondi degli arti inferiori e nell'addome a livello della parte superiore. Determina tumefazioni non dolorose e viene trattato prevalentemente per via chirurgica.

Liposuzione

Tecnica di chirurgia estetica utilizzata per aspirare il grasso in eccesso da specifiche aree quali i fianchi, l'addome, le cosce, i glutei. è un procedimento che va eseguito in anestesia e in ambiente sterile, protetto e con adeguata struttura di rianimazione disponibile. La qualità del risultato finale dipende dal tipo di pelle, dalla costituzione del paziente e dal suo tono muscolare. Tale tecnica si esegue tramite l'introduzione di una sottile cannula sotto la pelle, collegata a una pompa aspirante. In genere le ecchimosi scompaiono in 15-20 giorni mentre il risultato definitivo è osservabile dopo 2 o 3 mesi.

Lipotimia

Progressiva perdita della coscienza, con improvviso rilassamento del tono muscolare, dovuta a mancanza di irrorazione e ossigenazione cerebrale per calo della pressione arteriosa. Tale condizione può verificarsi per svariati fattori: emozioni violente, malattie cardiocircolatorie, stanchezza e fatica, calore eccessivo, cattiva ossigenazione nell'ambiente, emorragie. I sintomi premonitori sono un senso di malessere, nausea, disturbi della vista, pallore e capogiro. L'insorgenza graduale, a differenza della sincope, permette al soggetto di distendersi ed evitare traumatismi.

Liquido amniotico

Liquido prodotto all'interno del sacco amniotico con la funzione di proteggere l'embrione pur consentendogli libertà di movimento. Formato da acqua, albumina e sali minerali, può essere prelevato per individuare la presenza di eventuali malattie genetiche (amniocentesi).

Liquor

Liquido incolore e trasparente che circonda il cervello e il midollo spinale all'interno del cranio e del canale vertebrale. Viene secreto dal plesso coroideo del terzo ventricolo e del ventricolo laterale e svolge sia una funzione di protezione del cervello dagli impatti fisici sia quella di veicolo di sostanze nutritive tra quest'ultimo e il sangue. La sua quantità nella persona sana adulta è compresa fra 120 e 200 millilitri. L'analisi del liquor, effettuata tramite puntura lombare, è in grado di dimostrare o escludere processi infiammatori o infettivi del sistema nervoso ed è essenziale anche per una corretta diagnosi della sclerosi multipla.

Lisosoma

Organulo cellulare presente nel citoplasma e avvolto da una membrana. Contiene enzimi idrolitici capaci di digerire proteine, zuccheri complessi e acidi nucleici.

Lisozima

Enzima presente in diverse secrezioni organiche, come le lacrime e la saliva, in grado di esercitare un'azione antivirale e antibatterica, in particolare nei confronti dei batteri Gram-positivi. Può essere sintetizzato chimicamente e, in questa forma, viene impiegato come antivirale nel trattamento dell'herpes zoster e simplex.

Listeriosi

Malattia infettiva provocata dal batterio Listeria monocytogenes. Colpisce animali domestici e selvatici, ma anche l'uomo, attraverso il consumo di cibi contaminati. L'infezione da listeria non si manifesta in tutti gli individui allo stesso modo. Le persone sane non mostrano particolari sintomi mentre i soggetti a rischio (donne in gravidanza, neonati, anziani, individui immunodepressi) presentano febbre, mal di capo, stanchezza, dolori e malesseri generali. Questi sintomi possono progredire fino a raggiungere forme più gravi di malattia, come la meningite e la setticemia. Se contratta in gravidanza, l'infezione può trasmettersi al feto con esiti letali. La listeriosi può essere trattata con successo mediante antibiotici ad alti dosaggi.

Litio

Elemento chimico, con numerose applicazioni industriali e anche farmacologiche. Per esempio, i sali di litio hanno rappresentato (e in certi casi rappresentano ancora) un importante trattamento delle sindromi depressive.

Litotomia

Incisione chirurgica di un organo al fine di asportare i calcoli formatisi al suo interno. Si tratta di una procedura indicata principalmente per il trattamento della calcolosi delle vie biliari e delle vie urinarie. Normalmente l'incisione addominale e del sottostante peritoneo consente l'apertura diretta della porzione di organo interessato, esistono tuttavia alcune tecniche operatorie di litotomia che consentono di mantenere l'integrità del peritoneo (ureterolitotomia extraperitoneale).

Litotripsia

Frantumazione e polverizzazione di calcoli vescicali o uretrali al fine di consentirne l'espulsione. Attualmente la tecnica più utilizzata è la litotripsia extracorporea a onde d'urto. Consiste in una scarica di onde d'urto (da parte di un apparecchio chiamato litotritore) che, dopo aver attraversato la cute e i tessuti molli, senza provocarne lesioni, colpisce il calcolo frantumandolo in frammenti più piccoli che sono eliminati spontaneamente con le urine in un tempo che può variare da pochi giorni fino a circa 5 mesi. Sono necessarie, in media, circa 1100 onde d'urto per frantumare un calcolo di 1,5 cm di diametro. Tale metodica consente di evitare l'intervento chirurgico per l'asportazione dei calcoli vescicali e renali e presenta modesti effetti collaterali (coliche renali da espulsione dei frammenti del calcolo o ematomi renali in caso di scariche eccessive).

Livedo reticularis

Particolare aspetto della cute che presenta chiazze bluastre in genere a livello delle estremità (mani o piedi). Tale disturbo si presenta in modo permanente ma viene accentuato dall’esposizione al freddo.