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Salute dalla A alla Z

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Flucitosina

Farmaco ad azione antimicotica, efficace contro le infezioni delle vie urinarie attribuibili a Candida albicans e a Cryptococcus neoformans. Assunta per via orale o parenterale, la flucitosina viene escreta dai reni pressoché inalterata.

Fluconazolo

Farmaco ad azione antimicotica, particolarmente indicato nelle infezioni da parte di funghi del genere Candida (candidosi) e di altri miceti responsabili di infezioni tipiche dell'AIDS. è efficace anche nelle micosi conseguenti a terapia antitumorale.

Flufenazina

Farmaco antipsicotico impiegato con successo nella terapia degli stati d'ansia e di tensione emotiva. La flufenazina è controindicata nei pazienti affetti da depressione grave, nefropatie, epatopatie e disturbi dell'emopoiesi (la produzione di cellule del sangue) e non deve mai essere assunta in concomitanza con l'assunzione di bevande alcoliche o di altri psicofarmaci.

Flunarizina

Farmaco che pur appartenendo alla classe dei calcioantagonisti è privo di effetti sul cuore, ma è dotato invece di proprietà antistaminiche e blandamente sedative. Viene utilizzato nella terapia delle forme di emicrania caratterizzate da attacchi intensi e frequenti, ma anche nel trattamento sintomatico delle vertigini di origine vestibolare. Gli effetti collaterali più comuni sono la sonnolenza, la stanchezza, l'aumento dell'appetito con possibile aumento di peso. Il trattamento prolungato può provocare disturbi del sistema nervoso con sintomi analoghi a quelli della malattia di Parkinson(parkinsonismi).

Flunisolide

Farmaco antinfiammatorio derivato dal cortisone particolarmente attivo sull'apparato respiratorio. Trova indicazione nel trattamento delle malattie allergiche come l'asma bronchiale, delle riniti stagionali e della bronchite asmatica cronica.

Fluocinolone

Farmaco derivato dal cortisone impiegato sotto forma di pomata, crema o spray nelle dermatosi di natura allergica o infiammatoria. Se ne sconsiglia l'assunzione in caso di micosi cutanea o di infezione da virus dell'Herpes simplex.

Fluorescina

Composto organico in granuli di colore rosso-arancio che in soluzione alcalina acquista un'intensa fluorescenza giallo-verdastra. Viene utilizzato per effettuare accertamenti diagnostici, tra cui la fluorangiografia della retina.

Fluorochimografia

Metodo di indagine diagnostica utilizzato per studiare i bordi del cuore o dei grossi vasi. Viene eseguita mettendo a confronto tra loro le variazioni di opacità radiologica osservate su punti prefissati dell'organo e rilevati grazie a una speciale fotocellula detta elettrochimografo.

Fluoroscopia

Tecnica radiografica utilizzata per diagnosi mediche o per l'analisi di materiali vari. Consente l'osservazione delle caratteristiche interne di un corpo per mezzo della fluorescenza prodotta su uno schermo dai raggi X trasmessi attraverso il corpo. Attualmente a tal fine vengono impiegati apparecchi detti intensificatori di brillanza.

Fluorosi

Intossicazione cronica causata da un'eccessiva introduzione di fluoro nell'organismo o per consumo prolungato di alimenti che ne sono ricchi (principalmente tè, pesce e acque con un contenuto di fluoruri troppo elevato), o per eccessiva assunzione orale dei suoi composti. Si manifesta soprattutto a livello dentario, determinando la comparsa sullo smalto di macchie bianche gessose che col tempo assumono colorazione giallastra e quindi bruna     nei casi più gravi la superficie dei denti appare bucherellata. Meno frequente è l'interessamento delle ossa, che si manifesta con ginocchio valgo, osteosclerosi e osteomalacia (quest'ultima soprattutto nelle forme di intossicazione industriale).

Fluorouracile

Farmaco analogo delle basi pirimidiniche del DNA (citosina, timina) utilizzato nella terapia di molti tumori maligni inoperabili, in particolare di quelli localizzati nel colon, nella mammella e nel fegato. Il fluorouracile ha la proprietà di inibire la sintesi del DNA e quindi la riproduzione delle cellule in attiva replicazione, come quelle tumorali. Tuttavia non ha un'azione selettiva, per cui è tossico anche per cellule sane che si stiano replicando, come le cellule del sistema immunitario o le cellule degli epiteli. Per questo provoca immunodepressione, vomito, diarrea, caduta dei capelli, stomatiti, ulcere gastrointestinali. Si somministra per fleboclisi, da solo o in associazione con ciclofosfamide e metotrexato.

Fluorouracile

Il fluorouracile è un principio attivo che trova impiego nel trattamento di forme tumorali, in particolare di quelle che insorgono a livello del colon. È in grado di inibire la sintesi del DNA cellulare e quindi la riproduzione delle cellule e la sua somministrazione avviene per fleboclisi.

Fluoxetina

Farmaco antidepressivo che trova impiego nella terapia della depressione, della bulimia e dei disturbi ossessivo-compulsivi. è un inibitore selettivo del recupero della serotonina e deve essere assunto quotidianamente. I primi effetti del trattamento si manifestano dopo circa un mese. I principali effetti collaterali sono nausea, vomito, mal di testa e disfunzioni sessuali di vario tipo.

Flurazepam

Farmaco appartenente alla famiglia delle benzodiazepine dotato di rapida azione sedativa, ansiolitica e ipnotica, indicato in tutte le forme di insonnia. Per potenziarne l'effetto può essere associato ad altri ipnotici, analgesici o antidepressivi. Poiché il fluorazepam al risveglio lascia strascichi di sedazione accompagnata da un certo rallentamento dei riflessi, si consiglia di limitarne l'uso a brevi periodi va inoltre assolutamente evitata l'assunzione concomitante di bevande alcoliche.

Fluticasone

Farmaco antinfiammatorio derivato dal cortisone che, somministrato per inalazione, trova impiego soprattutto nel trattamento dell'asma e delle bronchiti asmatiche.

Flutter atriale

Aritmia cardiaca consistente in contrazioni rapide e coordinate del miocardio atriale. Gli impulsi originano da un centro atriale ectopico (non deputato cioè a generare il ritmo) al ritmo di 200-400 battiti al minuto. Tali impulsi giungono a eccitare i ventricoli solo in parte, per insorgenza di un blocco atrio-ventricolare con funzioni protettive. Spesso si presenta associato alla fibrillazione atriale, alla quale peraltro è affine.

Fluvastatina

Farmaco di sintesi appartenente alla famiglia delle statine, impiegato nel trattamento dell'ipercolesterolemia. La fluvastatina agisce inibendo uno specifico enzima (HMG-CoA reduttasi) che partecipa alla conversione del colesterolo e viene somministrata per via orale in un'unica dose. Effetti collaterali possibili sono cefalea e problemi gastrici come la dispepsia il farmaco, inoltre, non deve essere prescritto a pazienti affetti da patologie epatiche, con livelli elevati delle transaminasi.

Fluvoxamina

Farmaco appartenente al gruppo degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (conosciuti anche come SSRI) impiegato nel trattamento della depressione, della bulimia e dei disturbi ossessivo-compulsivi. La fluvoxamina è in grado di potenziare e prolungare l'effetto della serotonina inibendone il recupero da parte delle cellule nervose che la rilasciano. Rispetto agli antidepressivi triciclici, gli SSRI sono più maneggevoli e presentano minori effetti collaterali, che comunque non sono trascurabili (nausea, vomito, diarrea e disfunzioni sessuali).

Fobia

Paura ossessiva, invincibile e irrazionale nei confronti di oggetti, luoghi o circostanze che nella realtà obiettiva non rappresentano alcun pericolo. Per esempio, il termine ""agorafobia"" indica la paura degli spazi aperti, ""claustrofobia"" quella degli spazi chiusi, ""aracnofobia"" l'avversione per i ragni, ""patofobia"" l'angoscioso timore di ammalarsi che può sfociare nell'ipocondria. Il rifiuto, l'ansia e l'inibizione persistono anche dopo una verifica obiettiva della situazione e il riscontro che le proprie ansie sono del tutto immotivate. Chi ne soffre è consapevole che i propri sentimenti non hanno ragione di esistere, ma non per questo riesce a soffocarli. Le fobie in genere sono dotate di valenze simboliche in quanto frutto dell'elaborazione di esperienze traumatiche passate o di conflitti irrisolti risalenti all'infanzia. Per esempio, l'agorafobia può essere indicativa di un'eccessiva dipendenza dalla famiglia e nascere dal conflitto tra l'impulso di rendersi autonomi e i sensi di colpa che tale aspirazione suscita. In psicoanalisi la fobia è un meccanismo di difesa messo in atto dall'io nel tentativo di proiettare all'esterno un'istanza interiore che suscita ansia perché ritenuta inaccettabile spostare la minaccia dall'interno all'esterno, identificandola in un oggetto visibile, oggettivabile al di fuori di sé, rende il disagio in un certo senso più facile da fronteggiare.

Focalizzazione sensoriale

Test effettuato con semplici strumenti allo scopo di esaminare il sistema nervoso periferico, e in particolare di valutare la sensibilità al dolore, al tatto, alla vibrazione, agli stimoli termici, alla posizione articolare. Per saggiare la sensibilità al dolore si utilizza uno spillo su punti diversi del corpo: il paziente dovrà concentrarsi sulla sensazione suscitata dalla puntura e segnalare in quali aree ha avvertito alterazioni delle proprie capacità percettive. La sensibilità tattile viene valutata strofinando sulla cute un batuffolo di cotone, mentre quella termica tramite una provetta riempita di acqua calda e poi fredda. Per testare il senso della posizione articolare si muove in diverse direzioni il pollice del paziente, mentre quest'ultimo tiene gli occhi chiusi in quanto alla sensibilità vibratoria, o pallestesia, viene accertata con l'ausilio di un diapason.