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Salute dalla A alla Z

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Cardiopalmo

Termine comunemente utilizzato per indicare la fastidiosa sensazione soggettiva di ""sentirsi il cuore in gola"", associata a un aumento della frequenza cardiaca o alla percezione di un battito cardiaco eccessivamente vigoroso. La sensazione di cardiopalmo può essere dovuta a condizioni del tutto fisiologiche, per esempio uno sforzo fisico o un'emozione, ma nei soggetti ansiosi può presentarsi anche in assenza di chiare situazioni scatenanti, particolarmente durante gli attacchi di panico. In altri casi può essere l'espressione di una vera aritmia cardiaca o essere legata a patologie specifiche come l'ipertiroidismo, la febbre e l'anemia. Un eccessivo consumo di eccitanti quali nicotina o caffeina può causare la comparsa di extrasistoli, che vengono percepite come cardiopalmo.

Cardiopatia congenita

Malattie o malformazioni del cuore che insorgono durante lo sviluppo fetale e sono quindi presenti alla nascita. Possono dipendere da diversi fattori, tra cui fattori genetici, infezioni contratte dalla madre durante la gravidanza - per esempio rosolia - o alcolismo materno.

Cardiopatia coronarica

Condizione di sofferenza del cuore legata a insufficiente apporto di sangue (ischemia), come conseguenza dell'ostruzione più o meno vistosa delle arterie coronarie colpite da un processo di arteriosclerosi. A seconda della gravità dell'ostruzione, della localizzazione e del numero delle coronarie colpite, dell'età del soggetto ammalato e di altri fattori ancora poco conosciuti, la cardiopatia ischemica può dare origine a diverse patologie cardiache, in primo luogo l'angina pectoris e l'infarto miocardico acuto. Queste a loro volta possono complicarsi a causa dell'insorgenza di alterazioni più o meno gravi del ritmo cardiaco e, nei casi peggiori, dell'incapacità del cuore a pompare il sangue. L'insorgenza della cardiopatia ischemica è legata al concorso di diversi elementi, i cosiddetti fattori di rischio cardiovascolare, che favoriscono l'arteriosclerosi delle coronarie: predisposizione familiare, ipercolesterolemia, fumo, diabete mellito, ipertensione arteriosa, obesità e vita sedentaria. Nei paesi occidentali rappresenta una delle principali cause di morte e di invalidità, nonostante il miglioramento del trattamento dell'infarto acuto. In Italia il 2,5% degli uomini e lo 0,5% delle donne tra i 34 e i 74 anni ha avuto un episodio di infarto, mentre un numero maggiore di persone soffre di angina pectoris. La diagnosi di cardiopatia ischemica (a parte i casi di infarto miocardico acuto, che si manifesta in modo eclatante) può essere difficile, in quanto i sintomi sono diversi e possono manifestarsi in modo transitorio e imprevedibile, confondendosi con quelli di malattie non cardiache. In genere si fa ricorso a indagini diagnostiche sia tradizionali (elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, ecografia cardiaca) sia molto sofisticate, che nella maggior parte dei casi consentono di evidenziare la malattia e soprattutto di precisarne la gravità e l'estensione, in modo da poter programmare una strategia terapeutica personalizzata. Tra i test più utilizzati vi sono la coronarografia, la scintigrafia cardiaca e l'ecografia cardiaca eseguite con contemporanea somministrazione di particolari farmaci. Obiettivi della terapia sono la riduzione immediata dei sintomi (dolore, aritmie) e l'aumento della sopravvivenza dei soggetti colpiti. Essa si avvale sia di farmaci sia di interventi chirurgici. Di comune impiego sono i nitroderivati, i betabloccanti, i calcioantagonisti, i farmaci che abbassano il colesterolo (in particolare le statine), gli antiaggreganti piastrinici (aspirina) e gli ACE-inibitori. Una delle procedure chirurgiche più utilizzate è l'angioplastica coronarica percutanea che mediante un sottilissimo sondino consente di dilatare la coronaria ostruita e ripristinare così il normale flusso sanguigno. Quando questa tecnica non è utilizzabile o non è sufficiente a garantire un buon risultato, si può ricorrere all'intervento di rivascolarizzazione chirurgica, detto comunemente di bypass. Molto importante è anche il controllo e il trattamento dei fattori di rischio, sia attraverso il cambiamento di abitudini di vita sia, ove necessario, mediante farmaci specifici.

Cardiotonici

Farmaci che migliorano l’attività del cuore in presenza di patologie o insufficienze funzionali. Agiscono in particolare sulle fibre muscolari cardiache, su quelle nervose vegetative e sul tessuto di conduzione elettrica degli impulsi, aumentando la capacità di contrazione del miocardio.

Cardiovascolare

Termine utilizzato per indicare tutto ciò che si riferisce a cuore e vasi sanguigni.

Cardioversione

Procedura terapeutica di emergenza volta a ripristinare il ritmo cardiaco mediante applicazione di corrente elettrica prodotta da un apposito strumento detto defibrillatore.

Cardite

Infiammazione acuta del cuore. Tra le cause scatenanti vi è l'infezione da streptococco, un batterio che rilascia tossine in grado di danneggiare il miocardio. Nella cardite reumatica acuta l'infiammazione può invece colpire anche l'endocardio (la membrana che riveste la superficie interna del cuore) o il pericardio (la membrana di rivestimento esterno), in relazione a un processo infiammatorio da febbre reumatica.

Caregiver

Il termine inglese viene utilizzato per indicare il soggetto che si prende cura di un malato affetto da gravi patologie neurologiche degenerative quali la demenza o la malattia di Alzheimer. Si tratta di una figura centrale nell'assistenza quotidiana al paziente e svolge un compito faticoso e altamente stressante numerosi studi hanno evidenziato come il caregiver sia un soggetto a rischio di depressione anche grave, dovuta proprio all'eccessivo carico fisico e psicologico cui è sottoposto.

Carfologia

Movimenti non controllati del corpo o di una parte di esso, per esempio gambe o dita, che caratterizzano gli stati febbrili gravi.

Carie

Degenerazione cronica del tessuto di un dente a causa di particolari sostanze che corrodono lo smalto, rilasciate da microrganismi che si trovano nella placca dentale. Se non viene ostacolato, tale processo degenerativo si estende alla dentina e raggiunge rapidamente la polpa del dente, causando la morte dei tessuti e infiammazioni a livello sia locale sia generale. L'insorgenza della carie dentale è favorita da una scarsa igiene orale, ma può avere alla base anche una certa predisposizione, che determina per esempio una debole struttura del dente. Il trattamento della carie richiede l'intervento dell'odontoiatra, che con appositi strumenti rimuove il tessuto morto.

Cariotipo

Insieme dei cromosomi che per numero e morfologia sono caratteristici di una determinata specie. Nell'uomo il cariotipo di tutte le cellule somatiche comprende 46 cromosomi, di cui 44 autosomici e 2 sessuali.

Carisoprodolo

Composto chimico in grado di rilassare la muscolatura scheletrica agendo in maniera selettiva sul sistema nervoso centrale.

Carminativi

Termine utilizzato per indicare sostanze (in genere estratte da piante) in grado di stimolare la digestione, per esempio l'anice o il cardamomo.

Carnitina

Proteina che interviene nel metabolismo degli acidi grassi, che permette il trasporto di queste molecole all'interno dei mitocondri, gli organelli cellulari che li bruciano. La carnitina è presente, oltre che in tutti i vertebrati, anche in alcuni batteri e piante. Viene somministrata come energizzante, per stimolare l'appetito e nel caso di particolari stati di carenza, come per esempio le nefropatie.

Carotene

Pigmento di colore giallo-arancio presente in diversi vegetali, come carote, peperoni, meloni, spinaci e broccoli. Il carotene interviene nel meccanismo della crescita ossea e in generale contribuisce alla buona funzionalità di numerosi organi. Ha una forte azione antiossidante, protegge quindi le cellule dai danni indotti da radicali liberi. Inoltre è un precursore della vitamina A, che viene sintetizzata nel fegato grazie all'enzima carotenasi e che svolge un ruolo fondamentale nell'ambito del sistema immunitario. Il carotene è presente in tre forme: alfa-, beta- e gamma-carotene oltre che nei vegetali, si trova anche in alimenti di origine animale quali fegato di bue, tuorlo d'uovo e crostacei.

Carotenemia

Presenza di un'eccessiva quantità di carotene all'interno dell'organismo, caratterizzata da ridotta sensibilità alla luce e da cute e plasma di colore giallastro. A differenza dell'ittero, non si riscontra un colorito giallastro a carico degli occhi.

Carotide

Gruppo di quattro arterie che consente l'afflusso di sangue ossigenato al collo e alla testa: carotide comune destra e sinistra, divise a loro volta in due rami detti carotide esterna e interna. La carotide comune destra origina dall'arteria succlavia e decorre lungo il collo in prossimità della laringe si dirama in carotide interna ed esterna destra, che attraverso ulteriori ramificazioni irrorano tutte le strutture della testa. La carotide comune sinistra origina invece dall'aorta e segue lo stesso percorso, ma dalla parte sinistra del collo.

Carpo

Insieme di ossa localizzato tra polso e mano. è costituito da otto ossa allineate su due ordini: il primo è composto da scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme e fa parte della struttura anatomica del polso, mente il secondo è parte della mano e comprende trapezio, trapezoide, capitato e osso uncinato. Tra i due ordini è presente una sorta di solco, detto tunnel carpale, al cui interno scorrono i tendini dei muscoli flessori delle dita e il nervo mediano.

Carpoptosi

Paralisi dei muscoli estensori della mano e delle dita, parziale o totale, a causa della quale il paziente non è in grado di sollevare l'arto. è una condizione che può manifestarsi in seguito a traumi ossei o tendinei di un certo rilievo oppure nel quadro di patologie del sistema nervoso.

Cartilagine

Tessuto connettivo biancastro costituito da particolari cellule dette condroblasti e condrociti, immerse in una sostanza ricca di fibre collagene. Si presenta elastica e flessibile, ma è comunque dotata di una certa consistenza. La cartilagine costituisce tutto lo scheletro durante la vita fetale e viene poi sostituita da tessuto osseo. Permane tuttavia anche nell'adulto in alcune regioni del corpo: articolazioni, coste, laringe, trachea, bronchi, naso, padiglioni auricolari.